SPORT: PREVENIRE LA MORTE CARDIACA IMPROVVISA, “INSIEME PER UN CUORE PIÙ SANO” DONA DEFIBRILLATORI ALLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE

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    SABATO 9 MARZO AL PAC DEL POLICLINICO CASILINO LA CERIMONIA DI CONSEGNA DEI DISPOSITIVI

    Defribillatori in campo per prevenire la morte cardiaca improvvisa di chi pratica attività sportiva. È questo l’obiettivo che la onlus “Insieme per un cuore più sano”, sabato 9 marzo, dalle ore 9, presso il PAC dei locali distaccati del Policlinico Casilino di via F. Calibresi, 11/27, a Roma, riuscirà a portare a termine con la consegna di defibrillatori e con tanto di corso per il rilascio del necessario patentino per effettuare la defibrillazione. A beneficiare dell’importante iniziativa, ideata e voluta dal cardiologo Leonardo Calò e riuscita grazie anche alla collaborazione della fondazione “Virgo Potens Enrico Bellucci” che ha concorso per l’acquisto dei defibrillatori, sono, intanto, alcune realtà sportive della provincia di Roma: l’oratorio San Barnaba di Marino, la Scuola calcio di Santa Maria delle Mole, l’Associazione pallacanestro di Marino, l’Associazione pallavolo di Marino, l’Associazione scherma di Frascati e la Scuola calcio di Ciampino. Sabato si svolgerà la cerimonia di consegna dei defibrillatori, ma, ancor più importante, si svolgerà il corso pratico e teorico rivolto alle trenta persone che rappresentano le società sportive, per il corretto uso del dispositivo in grado di effettuare la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in caso di ritmo cardiaco emodinamicamente non adatto. Che è la causa della morte improvvisa di atleti, soprattutto di alto livello, giovanissimi, le cui condizioni fisiche non farebbero prevedere la morte in quel momento. La cronaca, purtroppo, annovera diversi casi: da Taccola nel 1969 al giovane centrocampista del Livorno Morosini che morì nel campo dello Stadio Adriatico nel 2012. Ma di tragici eventi ce ne sono stati diversi altri nella storia dello sport ed è molto probabile che, in taluni casi, corrette manovre di rianimazione e soprattutto l’utilizzo tempestivo di un defibrillatore avrebbero fatto regredire l’arresto cardiaco. È bene, infatti, rilevare che oltre il 70 percento delle vittime di fibrillazione ventricolare muore prima di giungere in ospedale e, invece, potrebbe essere probabilmente salvato da una manovra salvavita semplice che, in attesa dei soccorsi sanitari, può essere operata anche da soccorritori non sanitari in grado di intervenire dopo aver svolto il corso cosiddetto BLSD, relativo appunto alle manovre da compiere in caso di arresto cardiaco. Ma, intanto, in attesa che in Italia si concluda l’iter di legge che sancirà l’obbligatorietà della presenza in campo del defibrillatore, la onlus del dottor Calò porta avanti il lavoro e da sabato sei società sportive si troveranno dotate di mezzi e abilitate al loro utilizzo per prevenire la morte improvvisa nello sport. 

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