Taormina: Cinque bambini cambogiani operati al cuore potranno continuare a vivere.
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Il lungo viaggio della speranza e le cure garantite dalla regione siciliana e dal centro cardiologico pediatrico mediterraneo – Bambino Gesù Taormina | |
Si chiamano Huan, Sovanna, Manin, Ramskey e Liza e sono cinque bambini cambogiani tra i 4 e gli 8 anni. I loro cuoricini hanno gravi problemi e i piccoli non sarebbero sopravvissuti a lungo senza le cure necessarie. Ma le loro famiglie sono indigenti e non possono affrontare le spese mediche. In Cambogia, purtroppo, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ancora un bambino su dieci muore prima di aver compiuto i cinque anni di vita. La loro fortuna è stata la presenza, nella provincia di Takeo, dove abitano le famiglie dei cinque bambini, di una delle sedi internazionali dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, a cui è collegato il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo-Bambino Gesù di Taormina, nato due anni fa in convenzione con la Regione Siciliana, l’unico centro di eccellenza in Sicilia per la cura delle malattie infantili del cuore.
A questo punto è subito scattata la corsa alla solidarietà e i collegamenti necessari tra i il nostro e il Paese asiatico, così i cinque piccoli cardiopatici, dalla Cambogia, grazie proprio al sostegno del CCPM e della Regione Siciliana, in particolare dell’assessorato alla Salute guidato da Lucia Borsellino, sono giunti a Taormina, accompagnati dalle loro mamme, per essere sottoposti a delicati interventi di cardiologia e cardiochirurgia da parte dei medici del CCPM guidati dal direttore prof. Giacomo Pongiglione. I piccoli pazienti, grazie alla solidarietà siciliana, potranno così tornare molto presto alle loro famiglie in Cambogia, e dal lungo viaggio della speranza rientreranno finalmente sani. Bimbi e mamme adesso sono circondati dall’affetto e dal calore di tutto il personale del CCPM come sottolinea la signora Rin Sui, mamma di Huon, raggiante alla notizia del successo dell’intervento chirurgico appena superato da suo figlio: “Sono felice che sia andato tutto bene -sospira alla fine dell’operazione- grazie veramente di cuore a tutti, medici, infermieri, inservienti e a coloro che hanno fatto in modo che la nostra permanenza qui fosse perfetta. A mio figlio è stato diagnosticato un foro nel cuore da quando aveva tre mesi e se è sopravvissuto fino all’età attuale di quattro anni, lo deve ai medici di Takeo e a quelli di Taormina che ci hanno permesso di affrontare l’intervento chirurgico con grande ottimismo, dandoci speranza e senza perderci mai di vista, garantendo finalmente la vita e un futuro normale al mio bambino”. Il CCPM non è la prima volta che ospita bambini provenienti dalle attività internazionali svolte dai medici all’estero, nei paesi più svantaggiati. Già lo scorso anno alcuni bambini del Salvador e della Tanzania erano stati curati al Centro Cardiologico Pediatrico di Taormina, con risultati eccellenti. Questi ultimi casi consolidano ancor più la perfetta integrazione lavorativa esistente tra i medici stranieri e quelli italiani, rappresentando una ulteriore prova del fatto che quando la macchina della solidarietà si mette in moto, si possono superare difficoltà fisiologiche legate alla distanza che ci separa da popolazioni meno fortunate. |