Trovato il Cenotafio di Romolo sotto la Curia Iulia foto

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    La conferenza, sull’importante scoperta archeologica, si è tenuta nell’area suggestiva della Curia Iulia, sede del Senato romano e fatta edificare da Giulio Cesare: quando fece il primo allargamento dei Fori con il Foro dedicato a Venere ( che noi oggi chiamiamo  Foro di Cesare).

    Alle ore 11 ha avuto inizio la conferenza con la stampa nella quale è stata mostrata la proiezione delle foto degli scavi che si tennero ai primi del’900, quando l’archeologo Giacomo Boni giunse a scoprire l’area. Fu, infatti, proprio il Boni a reputare il luogo come la tomba di Romolo ma su questo argomento sorsero subito questioni accademiche che tendevano a smentire l’opinione di Giacomo Boni.

    Alla spiegazione storica dello scavo è stata mostrata una ricostruzione in 3D che indicava il punto esatto dell’area scoperta.

    Lo scavo archeologico, il quale è ancora in corso d’opera, è importante perché ha confermato la scoperta fatta da Giacomo Boni nel 1899. Lo scavo attuale, condotto dalla dottoressa Fortini, ha portato al rinvenimento del vano ipogeo così come l’aveva trovato il Boni, intatto, dietro la tamponatura in mattoni risalente al restauro della Curia degli anni 30 del ‘900 fatta da Alfonso Bartoli.

    Sicuramente lo scavo non celerà ulteriori sorprese nel suo proseguo.

    Oltre ai diari di scavo del Boni l’equipe ha tenuto conto degli appunti dell’archeologo Bartoli, anche egli fondamentale ai fini dell’opera di scavo in questione, poiché il Bartoli condusse gli scavi attorno alla Curia Iulia che permisero di scoprire e studiare una serie di iscrizioni che documentano come la fine del Senato romano non risalisse, come allora si credeva, al IV secolo ma sia durata fino al 1145. Il restauro dell’edificio, attuato mediante la sconsacrazione della Chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano in cui era stato trasformato, è stato inaugurato per sua decisione con una riunione del Senato del Regno nella sala riportata alla disposizione originaria dei seggi.

    Il  Bartoli lasciò uno scritto pubblicato postumo nel 1963 e grazie a disegni di archivio sono state individuate due botole nella Curia Iulia, in asse con il vano ipogeo, che doveva essere più ampio di quello attuale che noi oggi vediamo in quanto tagliato dalle fondazioni della Curia Iulia di età cesariana ( Giulio Cesare per ampliare il Foro romano distrusse la precedente Curia Ostilia nel 52 a.C.).

    Dalle fonti letterarie antiche il luogo oggetto dello scavo è da correlare a Romolo e alla sua morte. Infatti come si legge: “Ciò è detto così, come se Romolo fosse sepolto e non rapito in cielo o smembrato. Infatti Varrone affermava che Romolo fosse sepolto dietro i rostra”. (Pomponio Porphirio in Hor. Epod. XVI,13)

    Alfonsina Russo:  “Tra tutte le fonti un rilievo particolare assumono gli scoliasti di Orazio che riportano un’affermazione di Varrone, secondo il quale Romolo sarebbe stato sepolto dietro ai rostri, proprio nella stessa posizione in cui é stata rinvenuta la camera ipogea appena ritrovata”. Quindi, aggiunge: “L’ubicazione del rinvenimento raffrontato con questa fonte letteraria rende del tutto verosimile che possa trattarsi di quella che gli antichi romani consideravano la Tomba di Romolo, non il luogo di sepoltura poiché secondo alcuni autori antichi i senatori riuniti avrebbero ucciso Romolo e smembrato il suo corpo, mentre altre tradizioni, vedi Livio e Plutarco, narrano della sua assunzione in cielo come dio Quirino”.

    Il luogo di assemblea dei cittadini aveva un valore fortemente simbolico per la vita politica della città, era sede di culti e, come anche accadeva nel mondo greco e della Magna Grecia, dove c’era l’agorà, si prestava a essere la sede di un monumento, un cenotafio, dedicato alla memoria del mitico fondatore di Roma.

    Quindi il luogo dove si svolge lo scavo è un luogo legato alle origini di Roma, la Roma arcaica, antica già ai tempi di Cesare. Quindi  scavare in questo luogo è il ritorno alle origini. Questo luogo che purtroppo non viene apprezzato dai visitatori perché sepolto dalle opere edilizie del periodo della Roma dei Cesari.

    Il luogo nell’area avanti alla Curia ha la sua importanza storica per questo motivo entro due anni  l’obiettivo del parco Archeologico del Colosseo sarà quello di creare un nuovo percorso che unisca il Lapis Niger e il Comizio al cenotafio ritrovato e alla Curia Iulia, un percorso sulle orme di Romolo.

    Emiliano Salvatore

     

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