Trump prepara la squadra

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    A poco più di una settimana dalla vittoria a Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump comincia a formare la sua squadra.

    Trump fa il nome di Jeff Sessions come Ministro della Giustizia. Sessions, Senatore dell’Alabama dal 1997 prenderà dunque l’incarico di Attorney General, procuratore generale, ovvero colui che guida il dipartimento della Giustizia. In una prima fase il Senatore era stato identificato come il possibile candidato alla vicepresidenza, posto poi andato a Mike Pence. Tra il 1973 e il 1986 è stato riservista dell’esercito americano. Sessions fa parte dell’ala conservatrice del partito, sua è stata infatti la proposta di bandire gli omosessuali dall’esercito.

    DONALD TRUMP

    DONALD TRUMP

    Il neo eletto Trump ha poi offerto a Michael Flynn il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale. Flynn è stato consigliere di Trump durante la campagna elettorale, e ci sarebbe sempre lui dietro il disprezzo di Trump per l’accordo sul nucleare iraniano e la strategia aggressiva nei confronti dell’Islam radicale. Fortunatamente per lui non serve l’approvazione del Senato per la sua nomina. Questo ovviamente gioca un ruolo a suo favore in quanto considerato fin da sempre un personaggio alquanto discusso. I democratici, infatti, lo accusano di essere islamofobo e simpatizzante del presidente russo Vladimir Putin. 33 anni di carriera militare alle spalle, ha assunto sempre incarichi di primo ruolo, dalla guida di missioni Nato in Afghanistan e in Iraq fino alla direzione della Dia (Defence Intelligence Agency) dal 2012 al 2014. Poi, il licenziamento arrivato direttamente dal presidente Barack Obama.

    In un saggio scritto insieme allo storico Michael Ladeen “The Field of Fight”, Flynn descrive se stesso come una persona non consona al politicamente corretto, accusando Obama di avergli dato il benservito perché a suo dire gli Usa stavano perdendo quel controllo contro il terrorismo.

    Scelto invece il deputato Mike Pompeo come direttore della Cia. “Non vedo l’ora di smantellare questo accordo disastroso con il più grande Stato sponsor del terrorismo del mondo”. Queste le parole di Pompeo in un tweet riferendosi ad un articolo dello stesso Pompeo al settimanale neo-con The Weekly Standard, dal titolo “Smantellare l’accordo con l’Iran? Facile”.

    Intanto si è tenuto il consueto briefing del Pentagono con il presidente eletto per il transition team, ovvero il passaggio di consegne della Casa Bianca, gestito dai due figli, Donald Junior e Eric. Lo ha reso noto il portavoce del dipartimento della Difesa americano, Peter Cook. “Rappresentanti del team di transizione del presidente eletto hanno contattato il dipartimento per organizzare i briefing iniziali”, ha dichiarato Cook, confermando la piena disponibilità del ministero guidato da Ashton Carter a favorire “una transizione efficiente”.

    Il Presidente USA prende i primi contatti con l’Unione Europea e la Nato, in particolate con il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, con il quale c’è stata una conversazione telefonica. Questo è quanto dichiara lo stesso Tusk su Twitter. Primo contatto formale dunque tra Usa e UE. Da fonti dell’Unione Europea, al centro della conversazione, ci sarebbe l’invito da parte di Tusk a un vertice Ue-Usa e la necessità di una cooperazione transatlantica sull’Ucraina. Trump ha quindi invitato Tusk alla Casa Bianca per un incontro dopo l’inaugurazione e prima del summit bilaterale.

    Al centro del dibattito tra il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e il presidente eletto degli Stati Uniti ci sarebbe stato il futuro e l’importanza dell’Alleanza. I due “hanno sottolineato l’importanza duratura della Nato e discusso come essa si adatti al nuovo ambiente di sicurezza, incluso il contrasto alla minaccia terrorista”.

    Incontri importanti dunque quelli appena avvenuti tra Trump e i primi leader internazionali così come con i vertici NATO e UE. Le idee di Trump sono sempre state chiare fin dagli esordi della sua campagna elettorale. Progetti apprezzati dai più, e la sua vittoria lo conferma, ma i cui piani devono raggiungere un più ampio consenso anche da parte di coloro che ancora sono scettici sul suo programma. Il lavoro è appena cominciato. I giochi sono ancora all’inizio. Vedremo cosa Trump riuscirà a fare e quali promesse riuscirà a mantenere.

    Silvia Roberto

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