WikiLeaks: “L’Italia pagava i talebani in Afghanistan per evitare attacchi”

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    L’Italia pagava i talebani ed «i signori della guerra» in Afghanistan per «evitare attacchi» ai propri soldati e per «ottenere protezione», facendo scattare la protesta degli Usa e dell’allora presidente George W. Bush con il premier Berlusconi. È quanto scrive l’Espresso – in un articolo domani in edicola – riportando in esclusiva alcuni dossier della diplomazia Usa, ottenuti da Wikileaks. Dal 2008 ci sono almeno «4 dossier che sollecitano interventi al massimo livello sul governo Berlusconi per stroncare il giro di mazzette», scrive il settimanale, spiegando che nel giugno di tre anni fa «Bush ha domandato personalmente a Berlusconi di farla finita con le tangenti ai miliziani fondamentalisti». Il primo dei file WikiLeaks è di aprile 2008, alla vigilia delle elezioni, quando l’allora ambasciatore Usa, Ronald Spogli, scrisse in un cable che «sia Berlusconi che Veltroni saranno riluttanti ad esporre i soldati italiani a rischi più grandi: Faremo pressioni perchè le truppe assumano un atteggiamento più attivo contro gli insorti e daremo un forte segnale, opponendoci all’abitudine del passato di pagare per ottenere protezione». Un segnale che l’ambasciatore Usa a Roma sottolineò di aver rappresentato, il 6 giugno 2008, in un incontro con Berlusconi e Gianni Letta ricevendo rassicurazioni: il premier italiano ha «assicurato di non saperne nulla» ma si è detto d’accordo che ciò vada fermato«, pronto ad interrompere questi comportamenti se ne avesse »trovato le prove«, scrive Spogli in altri cable. Ma nei mesi successivi l’ambasciatore insiste nei suoi file alla Casa Bianca: »Disgraziatamente, l’importanza del contributo è messa a repentaglio dalla crescente reputazione negativa degli italiani che evitano i combattimenti, pagano riscatti e denaro per ottenere protezione. Questa reputazione è basata in parte su voci, in parte su informazioni dell’intelligence che non siamo stati capaci di verificare completamente. Vero o no, resta che gli italiani hanno perso 12 soldati«, meno cioè »di gran parte degli alleati con responsabilità simili«. Spogli raccomandò quindi a Bush – prosegue l’anticipazione – di chiarire a »Berlusconi come la traballante reputazione dell’Italia, anche se fosse immeritata, stesse mettendo a rischio la sua credibilità nella coalizione«. Fonti dell’intelligence hanno confermato a ‘l’Espressò – conclude l’anticipazione – pagamenti a capi locali, spesso alleati dei talebani, con i »fondi per queste ‘operazionì gestiti dal Sismi, allora diretto da Nicolò Pollari«

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