Windows 8: la scommessa di Microsoft nel cloud

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    Touch, cloud computing, live tiles, widget, social, app…neologismi entrati in voga negli ultimi anni al ritmo battente dell’innovazione tecnologica, un’offerta di oggetti generalmente molto costosi, generalmente molto alla moda, sostanzialmente poco compresi dagli utilizzatori finali.

    Dallo smartphone al tablet, dai vecchi blog a facebook (e twitter), l’esibizionismo ed il narcisismo digitale sono la cifra tutta italiana di un approccio poco sano alla tecnologia che offre, invece, valide soluzioni per semplificare la vita di tutti i giorni – si pensi, ad esempio, all’avvento dei pagamenti mediante dispositivi Near Field Communication negli esercizi commerciali.

    Certo c’è una scarsa percezione di cosa sia veramente l’identità digitale e delle implicazioni per il presente e per il futuro di ciascuno di noi, ma l’avvento del nuovo sistema operativo made in Redmond non potrà che portare, gradualmente, il grande pubblico che usa il pc come macchina da videoscrittura o strumento di calcolo verso una minima presa di coscienza delle possibilità (e dei rischi, si spera) che derivano dall’avere dati personali, file di lavoro, lista delle preferenze commerciali, contratti con i fornitori di utilities e via discorrendo nel cloud.

    La “nuvola” non è altro che un insieme di server remoti, di grandi depositi di dati, ai quali, grazie alla velocità dell’infrastruttura di rete, deleghiamo non soltanto la custodia dei nostri dati e del nostro lavoro, ma anche talune operazioni di elaborazione, ricevendo poi il risultato finale sul nostro terminale, qualunque esso sia, smartphone, notebook, tablet e, ora, con windows 8 anche una specie di ibrido fra tablet e notebook (smartbook?). Sempre dalla nuvola potremo recuperare dovunque le applicazioni (abbreviato “app”) da noi acquistate, giochi compresi, la posta, persino gli sms che decidiamo di salvare come backup di sicurezza (pensate agli avvisi automatici del bancomat o della carta di credito).

    Anche Microsoft vuole essere della partita aperta da Google (Android) e da Apple (Ios): Windows 8, Windows Phone 8, windows store e Metro UI (User Interface) sono la risposta e, al tempo stesso, il tentativo del gigante di Redmond i recuperare il tempo perduto ed allargarsi a mercati nuovi e profittevoli, data la saturazione del tradizionale mercato pc ed office.

    Altra novità di rilievo, oltre al modello di business, è il rilascio di una versione di Windows 8 per processori ARM che rompe il duopolio Wintel (windows e intel) e rende l’architettura X86 non più esclusiva destinataria del lavoro di Microsoft – un ritorno al passato, dato che, correva l’anno 1997, Windows NT 3.51 era disponibile anche in versione MIPS e DEC Alpha, due microarchitetture all’epoca concorrenti di X86.

    Ci sono incognite sul cammino di Microsoft: primo la reazione della clientela consolidata – quella abituata, per capirci, alla tradizionale interfaccia windows (menù start e barre configurabili) -, in secondo luogo la fortissima presenza dei concorrenti Android ed Ios nei mercati che ci si propone di conquistare, smartphone e tablet, infine il fattore prezzo che, in tempi di crisi, mette i tablet con Windows 8, sia la versione Pro per X86 che la versione RT per ARM, di fronte a prezzi di attacco dei dispositivi Android molto bassi, anche meno di 250 euro, ed all’appeal trendy dei prodotti di Cupertino, buon ultimo l’Ipad Mini.

    Da qui a Natale, comunque, per il consumatore che possa spendere si preannuncia un aumento rilevante dell’offerta di dispositivi: smartphone con windows phone 8, tablet con windows RT, tablet pc con Windows 8 Pro, notebook con schermi touch e chassis ultrasottili e non sottovaluterei la novità di Windows Store che rappresenta la matrice dell’ecosistema Microsoft che ha ai suoi estremi gli smartphone e la console per videogiochi Xbox 360 e che promette di poter acquistare a prezzi convenienti ed a patto di non essere vittima del digital divide contenuti digitali di ogni tipo, libri e film compresi.

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