A Roma Tre il caso Cucchi raccontato dalla sorella

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    Raccontare il caso Cucchi ‘da dentrò, un viaggio attraverso le parole di sua sorella, dalla notizia della sua morte alla pubblicazione delle foto che dimostravano i pestaggi subiti fino ad arrivare alla difficile scelta di aprire un caso mediatico. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il giovane geometra morto nell’ottobre del 2009 nell’area di detenzione dell’ospedale Sandro Pertini, ha incontrato questa mattina alcune centinaia di studenti dell’università Roma Tre. Un incontro pubblico per parlare della vicenda giudiziaria nata dalla morte di Stefano ma soprattutto della creazione di un caso mediatico senza il quale in Italia, secondo Ilaria Cucchi, «non ci sarebbe stata una presa di coscienza». «Non abbiamo voluto accettare la versione che ci fu data – ha raccontato la sorella di Stefano – e abbiamo denunciato quest’ipocrisia attraverso delle foto che fanno ancora male. Una scelta dolorosa, quella di rendere pubblica la nostra sofferenza, ma necessaria». «Quale insegnamento ha tratto da tutta questa situazione?’, ‘Che cosa farà in futuro dal punto di vista politico?’,’Come si agisce se un’istituzione vuole coprire la realtà dei fatti?’, ‘Perchè a volte la divisa garantisce l’impunità?’. Queste alcune delle domande che sono state fatte dagli studenti del Dams radunati in aula dell’ateneo. »Mio fratello è stato abbandonato a causa dei pregiudizi – ha detto Ilaria Cucchi – io dico che Stefano è stato ‘sequestratò e portato al Pertini per coprire le persone che lo avevano pestato. Continuiamo ad avere fiducia nelle istituzioni almeno finchè queste non decidano di coprire tutto

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