Acquistavano rame rubato e gestivano una discarica di rifiuti sulle sponde del Tevere

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    Acquistavano rame rubato e gestivano una discarica di rifiuti speciali pericolosi sulle sponde del Tevere, con rischi di gravi conseguenze ambientali. Sono tre gli italiani, il titolare e due collaboratori (di 61, 38 e 35 anni), di una ditta romana che commercializzava metallo arrestati dalla Polfer di Roma mentre un autista è stato denunciato. Le accuse, a vario titolo, sono per ricettazione, furto aggravato e violazione delle norme in materia ambientale. Lo scorso 15 marzo è scattata l’operazione degli agenti, che hanno recuperato sette bobine di rame della Rete Ferroviaria Italiana. La Polfer ha sorpreso e poi denunciato un autista di una ditta in subappalto alla ‘Rfì, il quale dopo aver scaricato il rame rubato in un cantiere della stazione Ostiense, aveva incassato dalla ditta 3.900 euro. L’area del deposito dell’ azienda, sul lungotevere Gassman, all’interno della quale c’erano centinaia di chili di rifiuti in ferro senza alcuna certificazione di provenienza, è stata sequestrata. Per questo il titolare, di 61 anni, è stato indagato per violazione delle norme in materia ambientale. Nella discarica sono stati trovati diversi rottami: 20 metri cubi di trecce di rame, 30 metri cubi di ferro, 240 metri cubi misti, pneumatici, parti di impianti di illuminazione, legno, computer e un cumulo di 200 metri cubi di metallo.

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