APPALTI | Tre arresti a Potenza, uno è consigliere comunale

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    Truccare le aste per gli appalti di lavori pubblici pare sia da tempo uno sport più frequentato di quelli delle Olimpiadi. Accusate di aver truccato appalti e gare pubbliche creando “cartelli occulti”, tre persone – tra le quali un consigliere comunale di Potenza di centrosinistra – sono da stamani agli arresti domiciliari a Potenza e in comuni del circondario, altre tre hanno ricevuto il divieto di dimora e una è sottoposta ad obbligo di firma: le sette ordinanze sono state eseguite dalla squadra mobile della questura del capoluogo lucano.

    Le ipotesi di reato della Procura della Repubblica, condivise dal gip, sono turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente in relazione a gare di appalto e affidamenti di lavori, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità.

    Nell’inchiesta sono coinvolti imprenditori, amministratori e funzionari pubblici di Potenza, Pietragalla e Avigliano (Potenza). La Polizia ha scoperto che veniva osservato un vero e proprio “protocollo” che garantiva il “rispetto” di tutte le fasi delle gare pubbliche. Gli agenti della Polizia hanno consegnato anche avvisi di conclusione di indagine a 13 persone: imprenditori, amministratori locali e funzionari della Provincia di Potenza e del comune di Brienza (Potenza).

    La Polizia ha accertato che gli imprenditori coinvolti nel ”protocollo collusivo” lo consideravano ”l’unico espediente per dare continuità e stabilità alle proprie imprese” e anche ”l’unico metodo da poter utilizzare anche per le gare future”. I funzionari, invece, usavano i loro poteri in cambio di un viaggio, di un cambio di pneumatici per la loro auto, di piccole somme di denaro o prestazioni professionali ”di importo non rilevante”. Secondo quanto accertato durante l’operazione ”vento del Sud”, il numero delle gare ”inquinate” e delle ”condotte illecite accertate è risultato per nulla trascurabile”.

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