Arezzo, albanese accoltellato a morte per “mancanza di rispetto”

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    Potrebbe esserci stata una spallata, un contatto fortuito, interpretata come mancanza di rispetto all’origine dell’accoltellamento mortale di Piro Mocka, il 29/enne operaio albanese deceduto ieri all’ospedale di Arezzo dopo esser stato accoltellato davanti ad un locale notturno della zona industriale cittadina.

    Ieri sera tardi i carabinieri hanno sottoposto a fermo due romeni, Basil e Livia Izoveranu, fratello e sorella, rispettivamente di 25 e 30 anni, in Italia da qualche tempo, con piccoli precedenti e lavori saltuari. Nei loro confronti il sostituto procuratore della Repubblica di Arezzo Elisabetta Iannelli ha ipotizzato i reati di omicidio per Basil Izoveranu, che sarebbe l’autore dell’accoltellamento mortale, e l’accusa di tentato omicidio per la sorella, che avrebbe ferito gli altri due albanesi di 26 e 30 anni che si trovavano con la vittima.

    I carabinieri proseguono le indagini per accertare le responsabilità e capire se ci siano altre persone coinvolte, ipotesi che sembrerebbe esclusa. I due fermati saranno nuovamente sentiti nelle prossime ore.

    Secondo quanto emerso i due si preparavano a fuggire in Romania quando sono stati rintracciati ad Arezzo dai militari dell’Arma.

    In base a quanto ricostruito attraverso tabulati telefonici e testimonianze, all’origine dell’aggressione finita in tragedia sarebbero l’abuso di alcol e una spallata di troppo interpretata come mancanza di rispetto nei confronti della donna.

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