Arrestati dalla Polizia gestori di un circolo privato della zona San Basilio

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    L’operazione degli agenti del Commissariato di San Basilio, agli ordine del dirigente, dr  Adriano Lauro,  parte da molto da lontano e sabato sera si è concretizzata con l’arresto di tre persone.

    Appostamenti, pedinamenti e accertamenti mirati, dentro e fuori del locale di via Donato Menichella,  hanno indotto gli investigatori a ritenere che quello che sulla carta, come da statuto, doveva essere un circolo privato con finalità ricreative, altri non era che un club-privè, dove si praticava la “professione” della prostituzione.

    Sabato sera, dopo essersi appostati per l’ennesima volta nelle vicinanze del locale, i poliziotti hanno deciso di intervenire facendo irruzione all’interno, notando da subito alcune ragazze in abiti succinti che si stavano esibendo in danze erotiche.

    Decisi ad approfondire l’accertamento, i poliziotti hanno ascoltato alcuni clienti del locale, i quali, non hanno avuto problemi a confermare agli uomini in divisa, che erano li per consumare rapporti sessuali a pagamento.

    Verifiche specifiche, hanno consentito di appurare che il locale, dotato anche di angoli appartati per la consumazione dei rapporti intimi, veniva aperto al pubblico 3 volte alla settimana, dal giovedì al sabato, e che le prestazioni, a minutaggio, potevano costare anche 100 euro ogni 20 minuti.

    Le ragazze, al termine di ogni rapporto sessuale, rilasciavano una ricevuta manoscritta al cliente, con gli orari di inizio e fine prestazione, con la quale si presentavano in cassa e pagavano.

    Al termine dell’accertamento i tre gestori del locale, identificat per C.Z., romano di 61 anni, L.R., di 36 anni, anch’egli romano, e M.L., cubano di 26 anni, sono stati condotti in Commissariato dove, al termine dei riscontri sono stati dichiarati in arresto.

    Gravi le accuse nei loro confronti che oltre al reato di sfruttamento della prostituzione, dovranno rispondere anche di associazione a delinquere.

    Messi a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria, sono ora in attesa di processo.

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