Bimba maltrattata, convivente madre: “La bimba aveva già dei lividi”

«La bimba aveva dei lividi dietro alla schiena; Manuela non ha fatto niente perchè aveva paura che le potessero togliere la bambina». Lo ha ripetuto oggi nel corso della trasmissione «Domenica Cinque» al conduttore Claudio Brachino, Settimo Pizzimenti, il convivente della madre di Viola, la bimba di dieci mesi ricoverata al Policlinico Gemelli di Roma dal 22 gennaio per lesioni molto gravi. Pizzimenti, che è indagato, ha rilasciato all’emittente una intervista in esclusiva. L’uomo si è difeso dalle accuse e ha raccontato la sua versione dei fatti su quel giorno: «Sabato la mamma della bimba è uscita presto da casa per andare a lavoro e io sono rimasto con la bimba, perchè io non convivevo con Manuela (la madre di Viola), ma le guardavo la bambina quando lei doveva lavorare. Quando Manuela è uscita da casa la bambina dormiva ancora; poi si è svegliata, le ho dato la pappa e ci siamo messi a giocare. Mentre stavamo giocando, ha sbattuto la testa contro la porta, non ha pianto, ma mi sono spaventato. Quando è tornata sua madre, le ho detto cosa era successo, ma lei non era preoccupata. Poi sono rimasto di nuovo da solo con la bimba, lei dormiva e io andavo sempre a controllarla; ad un certo punto, l’ho trovata priva di sensi, l’ho presa in braccio ed è caduta su di me. Allora ha chiamato il 118. Io non ho mai maltrattato la bambina!», ha detto. Pizzimenti, riferendosi al padre naturale della piccola, ha aggiunto: «Martedì sera ho visto che la bimba aveva dei lividi dietro alla schiena; Manuela non ha fatto niente perchè‚ aveva paura che, facendo una denuncia per maltrattamenti, le potessero togliere la bambina. In quei giorni la bimba aveva anche la febbre e Manuela l’ha portata dalla pediatra e la dottoressa, vedendo i lividi sulla bimba, voleva far partire una denuncia ma Manuela le ha chiesto di non dire nulla. Era da Natale che vedevo la bambina strana. Nervosa, agitata. Io mi sono allontanato da Manuela – ha concluso – perch‚ lei non si fida di me»