Cinema Palazzo, per immobile occupato firmato sequestro preventivo

Roma – Si arricchisce di un ulteriore capitolo la vicenda del Nuovo Cinema Palazzo. Il giudice per le indagini preliminari Annalisa Marzano, il 16 giugno 2020 ha disposto il sequestro preventivo dello stabile occupato in piazza dei Sanniti, nel cuore del quartiere San Lorenzo di Roma.

La lunga battaglia tra occupanti, proprieta’ e istituzioni per l’ex cinema e’ iniziata nell’aprile del 2011, quando artisti e cittadini occuparono l’immobile con l’intento di opporsi alla realizzazione di una sala bingo con annessa sala slot.

Lo stabile era finito anche nella lista della Prefettura di Roma degli stabili da sgomberare con priorita’, raccogliendo poi negli anni la solidarieta’ della politica, come quella del vice sindaco di Roma Luca Bergamo.

Il sequestro preventivo di giugno e’ solo l’ultimo capitolo legale di una battaglia che dura da anni. Gia’ nel 2011 un provvedimento simile porto’ l’attrice Sabina Guzzanti a chiamare a raccolta decine di persone davanti allo spazio occupato, quando lo sgombero sembrava imminente.

Ne segui’ anche una vicenda giudiziaria, ma l’intervento della forza pubblica non avvenne. Anni di stallo. Poi il 15 ottobre 2019 l’ufficiale giudiziario, accompagnato da vigilantes privati e da un fabbro, aveva sigillato alcuni ingressi.

Tutti tranne uno, perche’ gli stessi occupanti si sdraiarono a terra sotto la serrande che il fabbro stava per saldare. Una via aperta che poche ore dopo permise ancora ad occupanti, attivisti, personaggi del mondo della politica e dello spettacolo di rientrare nella sede.

Ora il ‘nuovo’ provvedimento, quello di giugno, che l’agenzia Dire ha potuto visionare, nel quale il Gip scrive “che il procedimento penale nasce dalla denuncia-querela il 21 ottobre 2019 dal custode giudiziario dell’immobile”.

In piu’ specifica che pochi giorni prima “un gruppo di giovani ne avevano scardinato la porta laterale di via Ausiani 9. All’occupazione abusiva seguiva anche l’allaccio abusivo della linea elettrica e della fornitura del gas”.

Il gip nel provvedimento osserva che “le indagini costituite da sopralluoghi, rilievi fotografici, e documentazione acquisita forniscono certamente elementi qualificati e convergenti del fumus dei reati in ordine ai quali si procede laddove peraltro all’occupazione non corrisponde alcuna stato di necessita’ abitativa da parte degli occupanti.”

“In effetti -scrive il gip- dalla scrupolosa ricostruzione offerta dai proprietari, si riscontra nei fatti la protrazione dell’abusiva occupazione nonostante la forte opposizione della proprieta’ dell’immobile di cui il periculum in mora”, ovvero un danno causato dal ritardo di chi doveva intervenire per liberare lo stabile e non lo ha fatto.

In pratica: “La libera disponibilita’ dell’immobile – si legge ancora – potrebbe ulteriormente aggravare le conseguenze dei reati in ordine ai quali si procede”. E alla fine delle 3 pagine, il sequestro preventivo dispone che il decreto venga trasmesso al pubblico ministero perche’ ne curi l’esecuzione.