Guardia di Finanza impegnata in vasta operazione antimafia

Più informazioni su

    Dalle prime ore dell’alba, 200 finanzieri sono impegnati, nella Capitale ed in varie altre località del territorio nazionale, nell’esecuzione di una vasta operazione antimafia con il sequestro di ingenti patrimoni, per oltre 40 mln, riconducibili ad esponenti della ‘ndrangheta calabrese. Le indagini sono eseguite dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, sotto il coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia. I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 11,15 odierne, alla presenza del Procuratore Aggiunto Dott. Giancarlo Capaldo, presso la sala conferenze del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma, sita in Via dell’Olmata 45.

    L’operazione antimafia, denominata «Hummer», ha portato al sequestro di ingenti patrimoni ritenuti riconducibili ad esponenti della ‘ndrangheta calabrese ed in particolare del «clan Muto» di Cetraro, in provincia di Cosenza. L’operazione, condotta dal G.I.C.O. del Nucleo di polizia tributaria di Roma della Guardia di Finanza e coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto procuratore Maria Cristina Palaia, rappresenta l’esito finale dell’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di un soggetto, ritenuto contiguo al «clan Muto», per conto del quale ha investito ingenti capitali al fine di acquisire beni mobili, immobili e partecipazioni societarie, formalmente intestati a familiari e ad alcuni prestanome. Il soggetto investigato si è reso responsabile di una serie di reati (usura, bancarotta fraudolenta, truffa aggravata), protratti nel tempo, facendo del crimine uno stile di vita che perdura da quasi due decenni. Egli inoltre ha costituito numerose società, quasi tutte con sede a Roma ed a lui riconducibili, anche se formalmente di proprietà di soggetti diversi. L’assenza di redditi derivanti da attività lecite e l’elevato tenore di vita del soggetto sottoposto a misura di prevenzione, unito ad altri elementi probatori acquisiti nel corso delle indagini del G.I.C.O, consentono di affermare che le risorse utilizzate per l’acquisizione di tali patrimoni provengono dalle attività delittuose dallo stesso perpetrate o riconducibili alla consorteria criminale di tipo mafioso alla quale egli è collegato. L’operazione ha investito le Regioni Lazio, Calabria, Basilicata e Toscana ed ha consentito di pervenire al sequestro di 11 fabbricati, 12 terreni, quote di partecipazione in 18 società, 2 aziende, 9 autovetture di lusso, 1 aliscafo, 1 imbarcazione e numerosi rapporti bancari, per ammontare complessivo di oltre 40 milioni di euro. Di particolare rilievo una villa di pregio costituita da 2 unità immobiliari ed annessa piscina a Roma; un centro sportivo a Trigoria; autovetture Ferrari, Hummer e Porsche; un villaggio turistico a San Nicola Arcella (CS), costituito da 34 unità immobiliari, impianti sportivi e concessione di tratto di spiaggia. Oltre alla misura di prevenzione patrimoniale la D.D.A. di Roma ha proposto alla competente Sezione del Tribunale capitolino anche l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per 3 anni, con obbligo di soggiorno nel Comune di Roma.

    Più informazioni su