Il Messaggero: Pigneto, quartiere assediato dai pusher botte e minacce a chi disobbedisce ai boss

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    Le minacce vengono gridate a pochi centimetri dal volto, mentre si rimane incastrati tra un’auto e un muro di via del Pigneto, angolo via Pesaro. «Ti sparo in testa, dammi i soldi, io ti sparo in testa». L’uomo che grida è un nordafricano che scorta un ragazzo di colore e un suo amico dietro un angolo dove iniziano gli spintoni, le intimidazioni e la richiesta incessante di quei soldi, frutto di una contrattazione mal riuscita.

    Passeggiando per via del Pigneto alle 23.30 circa può capitare di essere travolti da un regolamento di conti tra spacciatori di droga. La lite scoppia in uno dei tanti spazi bui della strada, dove gruppi di nordafricani vendono droga in tutta tranquillità. Poco distante c’è un locale: coppie e giovani stanno gustando un aperitivo seduti ai tavolini. L’uomo spinge con violenza i due ragazzi che hanno fatto uno sgarro al boss dello spaccio. Cercano di difendersi: «Non siamo drogati, scusa, abbiamo sbagliato, siamo ubriachi, quei soldi te li diamo». I due hanno consumato la dose di hashish che dovevano vendere e la vendetta del boss è iniziata. Scene che avvengono di sera, ma anche alla luce del giorno. Perché il Pigneto ormai è terra degli spacciatori. Lo dicono i residenti, disperati, e lo dice anche la passeggiata di un paio di ore fatta giovedì sera nel quartiere un tempo custode dei ricordi di Pasolini. Mentre mesi fa lo spaccio si fermava all’angolo tra via Ascoli Piceno e via del Pigneto, adesso il negozio a cielo aperto di hashish, cocaina ed eroina lo trovi ogni dieci metri proprio dentro l’isola pedonale: da un lato ci sono i locali, dall’altro i gruppi di spacciatori.

    Ognuno di loro ha una postazione: civico 61, gruppo dei nordafricani (hashish ed eroina), civico 65 squadra degli asiatici (hashish e cocaina). L’inizio dell’area pedonale, angolo tra via Grosseto e via Ascoli Piceno torna a essere territorio dei nordafricani: «Coca? Fumo?» la cantilena che ti accompagna se provi a passare vicino a loro. La droga non si nasconde più neanche nei cassonetti, perché molti pusher, spiegano i residenti, hanno affittato appartamenti a due passi dalla centrale dello spaccio. «Siamo assediati dagli spacciatori – racconta una ragazza, che ha paura di dire il suo vero nome – si vende droga anche di giorno». Quando il sole sorge lo spaccio si sposta in via Macerata. «Vendono senza problemi, si sentono i padroni del quartiere, non hanno paura di niente e di nessuno» aggiunge. E anche i regolamenti di conti sono la norma.

    «La scorsa settimana – racconta la giovane – su via Macerata è scoppiata una rissa tra gli spacciatori, uno di loro è stato accoltellato, è arrivata l’ambulanza, hanno raccontato che c’era stato un incidente». Ci sono anche le bottiglie volanti. «Due ragazze – dice – sono vive per miracolo, qualcuno ha lanciato dalla finestra due bottiglie di birra che le hanno sfiorate». Lo spaccio arriva fino a piazzale Prenestino, dove c’è un’auto parcheggiata in seconda fila: dentro un ragazzo che allunga il braccio, stringe la mano ai clienti (e sono tanti) e consegna la dose. Su via L’Aquila tornano gli antichi metodi: la droga si nasconde in un vaso bianco. Dopo le 24 via del Pigneto è sempre uguale. Spacciatori da una parte, locali dall’altra. I commercianti hanno paura di parlare e se provi a chiedere come si fa a convivere con lo spaccio e le risse c’è chi alza gli occhi al cielo, controlla con uno sguardo l’entrata del locale e fa segno di fare silenzio.

    (Il Messaggero di Laura Bogliolo)

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