La storia di Pietro: ho incontrato tanta bontà in giro per il mondo

Di seguito le parole raccontate da Pietro Collalti. Pietro, romano di 20 anni, ha voluto narrare la sua esperienza in giro per il mondo. Viaggio intrapreso con il solo utilizzo dei suoi piedi, senza mete precise e senza scadenza di tempo.

Roma: Pietro Collalti, 20enne di Roma, ha girato il globo a piedi

(DIRE) Roma – Di seguito le parole raccontate da Pietro Collalti. Pietro, romano di 20 anni, ha voluto narrare la sua esperienza in giro per il mondo. Viaggio intrapreso con il solo utilizzo dei suoi piedi, senza mete precise e senza scadenza di tempo.”Volevo dimostrare a me stesso e agli altri che il mondo è un posto accogliente. Che le persone sono tutte uguali e i confini sono solo immaginari”.

Finite le superiori, il tempo di dar voce al suo “fuoco interiore” che gli impediva di entrare nella classica routine del percorso universitario, ha avvisato la famiglia ed è uscito di casa con lo zaino in spalla.
“L’idea era quella di vivere in maniera minimalista, muovermi e dormire senza spendere. Avrei fatto l’autostop e chiesto ospitalità. Questo mi avrebbe permesso di relazionarmi con più persone” racconta Pietro.

“La lentezza secondo me è indispensabile. Camminando a piedi si ha il tempo di pensare e godersi pienamente i luoghi e le persone”.
L’ispirazione per questo viaggio è arrivata dal film ‘Into the wild’. Poi Pietro ha preso informazioni da libri, blog e pagine facebook. Infine si è incamminato lungo la costa. dal Lazio, alla Toscana, poi la Liguria fino a entrare in Francia.

Il giovane esploratore ha poi deciso di tagliare per i Pirenei e proseguire lungo la costa nord della Spagna scendendo dal Portogallo fino in Marocco. Qui, nonostante le difficoltà della lingua, Pietro ha incontrato un’ospitalità “incondizionata”. Paragonata ai più “diffidenti” Paesi europei. “In un mese e mezzo di permanenza in questo territorio – ha raccontato – avrò dormito cinque volte da solo. Mi hanno spiegato che aprire le braccia allo straniero è una parte centrale della loro religione”.

Nonostante avesse letto di tante avventure, “finché non le vivi non ci credi” ha detto Pietro. “Penso a tutto l’aiuto che ho ricevuto e le belle persone che ho incontrato. Non avrei mai immaginato tanta bontà d’animo. E per viaggiare non servono tanti soldi. Per le comodità si. Ma fare esperienze non costa, anzi, attraverso il contatto umano ti arriva molto di più”.

Pietro ha percorso 8mila chilometri in 300 giorni e li ha annotati sulla sua pagina facebook ‘backpackerdaybyday”. Dopo aver coronato anche il suo sogno di fare il barca-stop che lo ha portato da Agadir alle Canarie, il giovane camminatore ha deciso di fermarsi, tornare a casa e prepararsi per una nuova avventura.
“Non ho scelto già un percorso che possa segnare tutta la mia vita. Ancora ho troppa voglia di fare nuove esperienze. Prima di buttarmi totalmente su una strada penso che farò passare ancora qualche anno”. (Agenzia DIRE)