Lecce, rapine e corruzione di medici per indennità accompagnamento, sequestrati beni per 2,5 milioni a pregiudicato

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    Le rapine, a quanto pare, rendono molto, ma è difficile celare i loro proventi alle forze dell’ordine, specie se alle rapine si sommano la corruzione di medici per far ottenere a parenti e amici ingiustificate indennità di accompagnamento. La Direzione investigativa antimafia, in esecuzione di una misura di prevenzione, ha proceduto al sequestro di numerosi beni immobili riconducibili ad un noto sorvegliato speciale condannato, tra l’altro, per aver organizzato, in concorso con altri, numerose rapine ad istituti di credito e ad un portavalori. Il valore dei beni sottoposti a sequestro ammonta a due milioni e 500 mila euro.

    Il destinatario del provvedimento di sequestro è Mario Grande, di San Donato di Lecce (Lecce), nei confronti del quale la Dia ha accertato una sproporzione di oltre un milione di euro tra i redditi dichiarati da lui e i suoi familiari rispetto all’ingente patrimonio detenuto. I beni sequestrati sono ubicati tra San Donato di Lecce, Torre dell’Orso, marina di Melendugno, Lecce e Porto Cesareo.

    In particolare, si tratta di una villa, quattro abitazioni, due locali commerciali, due appartamenti, una palazzina di quattro appartamenti, due garage, un fabbricato rurale, due appezzamenti e sei ettari di terreno del valore di 2,5 milioni. Grande ha scontato condanne per aver organizzato tre rapine ad istituti di credito e ad un portavalori e per aver corrotto i componenti di una commissione medica al fine di agevolare la concessione dell’indennità di accompagnamento a favore di alcune persone ottenendo in cambio consistenti somme di denaro.

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