Madre e figlio truffavano tabaccherie e negozi

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    Erano diventati l’incubo delle finanziarie, e dei negozi di Roma e provincia, mamma di 51 anni e figlio di 29, ma sono stati scoperti e arrestati dai carabinieri del Nucleo Operativo Roma Centro. Falsità materiale commessa da privato, falsità ideologica di privato in atto pubblico, sostituzione di persona, possesso di documenti d’identità falsi e truffa, i reati contestati ai due, che sono finiti ai domiciliari. In seguito a numerosi colpi messi a segno, i militari hanno scoperto che i due, in concorso tra loro, attraverso una serie di raggiri avevano derubato diversi esercizi, ma in particolare tabaccherie e ricevitorie Sisal e negozi di prodotti hi-tech. Nel primo caso madre e figlio si recavano presso le ricevitorie Sisal abilitate, dove è possibile ricaricare le carte prepagate Postepay di un importo a scelta compreso tra 1 e 1.000 euro. Dopo aver chiesto la ricarica della loro carta, fingevano di voler effettuare il pagamento con il bancomat, e consapevoli che l’operazione non è consentita, al ‘no’ del titolare dell’esercizio chiedevano di potersi allontanare per prelevare la somma da saldare invece si dileguavano. Oppure, dopo aver acquistato nei centri commerciali, televisori e prodotti hi-tech di ultima generazione, aprivano finanziamenti intestandoli a persone alle quali avevano rubato l’identità, falsificando documenti. Spesso i due per ottenere i documenti da esibire all’atto della sottoscrizione dei contratti, denunciavano sotto false generalità lo smarrimento dei propri documenti di riconoscimento. Una volta avuta in mano la denuncia di smarrimento, ne modificavano ulteriormente le generalità e andavano all’Ufficio Anagrafe del Comune di Roma, insieme a due testimoni compiacenti, così da ottenere una carta d’identità con dati anagrafici del tutto fittizi. Dalle diverse denunce presentate pressi i comandi dell’Arma è partita una complessa attività di indagine, condotta dai carabinieri della Nucleo operativo della compagnia Roma Centro, che sono risaliti ai due e hanno raccolto riscontri. L’autorità giudiziaria ha emesso nei confronti di madre e figlio la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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