Mafia. Trapani, confiscati beni per 25 milioni a imprenditore

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    Mafia. Trapani, confiscati beni per 25 milioni a imprenditore –

    La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha confiscato beni per 25 milioni di euro a un imprenditore di Campobello di Mazara, il  57enne A. M., e ai suoi familiari. Il patrimonio era già stato sottoposto a sequestro nel novembre 2015. Adottata anche la misura della
    sorveglianza speciale per due anni.

    La proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, avanzata dal direttore della Dia, d’intesa con il procuratore della Repubblica di Palermo, era fondata principalmente sulla pericolosità sociale dell’uomo, accertata da indagini che hanno peraltro evidenziato operazioni illegali nella commercializzazione di auto, nuove ed usate,
    nell’appropriazione di rilevanti quantità di merci e di danaro contante, assumendo in nero numerosi lavoratori e costringendo quelli in regola ad accettare salari notevolmente più bassi rispetto a quelli risultanti dalle buste paga.

    Il capitale accumulato, interamente sottratto all’imposizione fiscale, era utilizzato dall’uomo anche per praticare l’usura.

    Tra le imprese illecitamente finanziate l’oleificio “Fontane d’oro sas”  (oggi in amministrazione giudiziaria), con sede a Campobello di Mazara, intestato al prestanome F. d. L. (detenuto), elemento di spicco della locale cosca mafiosa, tra gli uomini più fedeli di Matteo Messina Denaro.

    Il patrimonio confiscato comprende 35 unità immobiliari, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, 35 appezzamenti di terreno,  5 complessi aziendali, quote di partecipazioni in varie società di capitali, numerosi conti bancari e polizze assicurative.

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