“Processi, fisco? Ci penso io”: denunciati a Roma quattro abili millantatori

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    Se non esistessero gli ingenui, gli illusi, i millantatori non avrebbero clienti, sarebbero costretti a lavorare. Scoperta dalla Guardia di Finanza di Roma una rete di faccendieri che millantavano conoscenze nella magistratura e nelle forze dell’ordine per poter ammorbidire i processi e i controlli fiscali. Quattro le persone denunciate.

    Le indagini, inizialmente incentrate su Gian Pietro Carboni, 60enne romano pregiudicato per vari reati, tra cui bancarotta fraudolenta, produzione  e traffico di sostanze stupefacenti, hanno messo in luce che lo stesso Carboni, all’inizio del 2012, aveva prospettato, agli  amministratori di una società verificata dalla Guardia di Finanza, di poter influenzare le operazioni ispettive, dietro il pagamento di una consistente somma di denaro, grazie a conoscenze di appartenenti al Corpo rivelatesi poi inesistenti.

    Altri rapporti d’affari sono emersi tra Carboni e Giuseppe Iemmolo, che si presentava come “magistrato” con conoscenze al Tribunale di Roma. Ai due si era rivolto un noto professionista speranzoso di ottenere un pronunciamento favorevole in un caso relativo a dissidi familiari.

    Sia nel primo, sia nel secondo caso, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno appurato che i due erano in realtà millantatori che non avevano alcuna conoscenza dei pubblici ufficiali che asserivano di conoscere, risultati completamente ignari delle vicende.

    Durante gli accertamenti, sono saltati fuori ulteriori affari della cricca – non andati a buon fine –  legati alla compravendita di oro, lire italiane, dollari statunitensi e titoli di credito emessi da banche estere, di probabile provenienza illecita, operazioni che hanno visto coinvolti, oltre a Carboni, il gestore di una sala giochi di Monteverde ed un piccolo imprenditore, nel ruolo di intermediari.

    A conclusione delle indagini – coordinate dalle Procure della Repubblica di Roma e di Perugia, quest’ultima subentrata in ragione del possibile coinvolgimento di magistrati in servizio nella Capitale – i due sono stati denunciati, unitamente ad altre due persone, tutti  responsabili, a vario titolo, di  millantato credito, tentata estorsione e tentato riciclaggio.

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