Reggio C. Invece di lavorare andavano al bar, 5 interdetti

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    Reggio C. Invece di lavorare andavano al bar, 5 interdetti –

    Interdizione dai pubblici uffici per periodi variabili da 10 a 7 mesi per cinque dipendenti del Comune di Bova Marina (Reggio Calabria), accusati di false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge e di assenze ingiustificate durante l’orario di lavoro.

    L’ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale locale, è stata eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Melito Porto Salvo,
    nell’ambito di indagini effettuate dalla Procura di Reggio Calabria.

    Le indagini sono state svolte nei confronti di 22 persone ed hanno avuto ad oggetto le ipotesi di reato di false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge da parte di pubblici dipendenti, di truffa ai danni dell’ente comunale e interruzione di servizio pubblico, nonché, per due indagati, di peculato in
    quanto usavano autovetture del predetto comune per fini privati.

    L’attività è partita dalle doglianze di alcuni cittadini che spesso dovevano mettersi alla ricerca dei dipendenti comunali intenti alle loro faccende personali.

    Oltre agli accertamenti documentali delle presenze giornaliere acquisiti presso il Comune, l’indagine si fonda sulle immagini acquisite all’interno e all’esterno dei locali del municipio mediante il monitoraggio visivo dell’orologio marcatempo per la rilevazione delle presenze giornaliere e su un’accurata attività di osservazione, pedinamento e controllo eseguita dai finanzieri.

    E’ stato così possibile verificare che numerosi dipendenti del Comune di Bova Marina, formalmente al lavoro, si assentavano ingiustificatamente recandosi a fare la spesa, al bar o a dialogare con altre persone nei pressi degli uffici comunali, anche per svariate ore.

    Significativa è la circostanza che, in una struttura medio piccola quale quella di Bova Marina, composta da 25 impiegati effettivi, la percentuale di quelli sottoposti alle indagini è stata dell’88% e che, nel corso di circa 80 giornate lavorative, sono state accertate 448 irregolarità nell’utilizzo del badge
    marcatempo, di cui 30 gravi.

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