Ristoratrice in ginocchio davanti Polizia: “aiuto, ho perso tutto” foto

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Roma – “Aiutateci, ve lo chiedo per piacere. Ve lo chiedo in ginocchio”. Piange e si inginocchia terra in lacrime, Chiara, 50enne ristoratrice toscana. Un grido disperato quello che si alza dal Circo Massimo di Roma a margine della manifestazione dei ristoratori in piazza da stamattina.

Dopo ore di protesta e attimi di tensione, la rabbia e le emozioni di Chiara sono esplose davanti al cordone dei poliziotti in tenuta anti sommossa schierati su via dei Cerchi, dove poco fa e’ stata fatta passare una delegazione di 5 manifestanti per raggiungere Montecitorio. Piange Chiara e si appella al Governo Draghi: “Aiutateci, siamo disperati. Non ce la facciamo piu’ a dire ‘È arrivata la bolletta, come la paghiamo?’, ‘e’ arrivato l’affitto cosa gli diamo?'”.

Tra i singhiozzi e l’abbraccio di altri ristoratori che la fanno rialzare in piedi, Chiara ormai e’ un fiume in piena: “Non ho soldi per fare la spesa, se non mi aiutassero le persone io non avrei i soldi per comprare da mangiare”. Il racconto della ristoratrice va avanti nel silenzio di decine di persone attorno a lei: “Io avevo due bar ristoranti, tutte e due chiusi, in 9 mesi. Uno a Empoli e uno a Cerreto Guidi, in Toscana. Tutti chiusi e ora la notte non dormo”.

Salgono gli applausi e Chiara continua nel suo sfogo e ammatte tra i singhiozzi: “Io ho provato ad ammazzarmi ma non ci sono riuscita perche’ sono stata vigliacca. Non ho avuto il coraggio perche’ io in 50 anni ho sempre lavorato. E se non mi aiutavano due amici che hanno una palestra e da 170 giorni dormono li’ dentro, io avevo pensato di buttarmi sotto al treno che mi passa davanti casa. Sono andata li’ davanti. Se non mi aiutavano loro io mi ero ammazzata. Non ho avuto il coraggio, sono vigliacca, figuriamoci se avessi il coraggio di fare male a loro. Ve lo giuro”, racconta.

“Alcuni amici mi hanno aiutato a vendere tutto – prosegue – Qualcosa sono riuscita a vendere grazie ad alcuni amici che hanno organizzato una colletta su Facebook. Io non sapevo piu’ dove sbattere la testa. Con quei soldi ci sono venuta a Roma”. Mentre applausi e rabbia si mescolano alla commozione, Chiara si asciuga le lacrime: “Questa non e’ cattiveria e’ disperazione di famiglie che non hanno piu’ niente da mangiare. In 14 mesi di silenzi e promesse non mantenute abbiamo gia’ perso tutto. Anche la pace”.

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