Roma. Imbrattata la lapide di Aldo Moro in via Fani

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    Imbrattata la lapide commemorativa di Aldo Moro e della sua scorta in via Fani a Roma, con una scritta che inneggia alle Brigate rosse. I vandali hanno violato il monumento scrivendo BR con uno spray di colore rosso.

    A scoprire l’atto vandalico intorno alle 2 sono stati i Carabinieri di pattuglia della Stazione Roma Montemario. Sono in corso i rilievi e le indagini a cura dei Carabinieri.

    lapide_moro

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    Solo un mese fa, il 21 febbraio scorso, un’altra scritta oltraggiosa era comparsa in via Fani, luogo in cui il 16 marzo 1978 vennero trucidati i quattro uomini della scorta di Aldo Moro e il politico Dc venne rapito: “A morte le guardie”.

    La scritta in quell’occasione, in vernice nera e con a lato disegnate una svastica e una runa, fu ritrovata intorno alle 7.15 del mattino sul basamento di cemento della lapide commemorativa.

    La targa infatti era stata rimossa per lavori di restauro in occasione del quarantennale dell’agguato.

    Diversi i commenti politici sul fatto. “Dura condanna per il vergognoso oltraggio alla lapide commemorativa di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta. Una gesto vile e inaccettabile: esprimo solidarietà ai famigliari delle vittime con l’auspicio che i colpevoli siano prontamente individuati” dichiara Massimiliano Valeriani, capogruppo uscente e neo consigliere del PD alla Regione Lazio.

    Per Emiliano Minnucci,  consigliere regionale PD: “Quello che si è consumato questa notte a Via Fani è stato un gesto infame compiuto da una mente spregevole e da una mano perfida e scellerata.

    Un vero e proprio sfregio alla memoria e alla nostra democrazia, compiuto in questi giorni di ricordo e riflessione a 40 anni da quell’attentato che ha messo in serio rischio la tenuta democratica del nostro Paese.

     

    Mi auguro che gli accertamenti condotti in queste ore dalle forze dell’ordine riescano a fare chiarezza e assicurare alla giustizia i colpevoli: contro questi inetti ci vuole pugno di ferro e una condanna netta”.

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