Roma: linguaggio cifrato per spacciare, arrestati 5 pusher vicini a Casamonica

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    Al termine di un’indagine durata alcuni mesi, gli agenti della Squadra mobile della Questura di Roma hanno eseguito cinque arresti, in esecuzione di altrettante misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Roma, a carico di persone collegate in vario modo alla famiglia Casamonica, perquisendo, inoltre, diverse abitazioni e smantellando una rete di spacciatori che operavano al Tuscolano, ai quali gli agenti hanno sequestrato centinaia di dosi di cocaina.

    L’indagine ha consentito di ricostruire la quotidiana attivita’ di spaccio effettuata dagli appartenenti al clan dei Casamonica che erano soliti spacciare stupefacenti in un vicolo nella zona di Porta Furba usando, specie al telefono, un linguaggio cifrato, per non destare i sospetti delle forze di polizia che da tempo controllavano i loro movimenti. ‘Proiettili’ era il termine utilizzato per indicare le confezioni di cocaina, facendo riferimento alla forma degli involucri, mentre ‘botte’ era la parola che indicava le singole dosi, ‘vicoletto’ era invece la parola con la quale erano soliti indicare il vicolo di Porta Furba. La droga veniva nascosta dai pusher in luoghi difficilmente individuabili, spesso era anche sotterrata, anche al fine di rendere piu’ difficile il ritrovamento.

    Sempre nelle ultime ore gli agenti della Squadra Mobile, nella zona del Prenestino, hanno arrestato e portato in carcere un 42enne romano, al quale sono stati contestati i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, gia con precedenti penali e sottoposto al regime degli arresti domiciliari, nel corso di una perquisizione effettuata all’interno della sua abitazione e’ stato trovato in possesso di circa 70 grammi di hashish. Nascosti e sequestrati dai poliziotti anche bilancino di precisione, oltre a materiale per il confezionamento della droga. (Adnkronos)

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