Roma: nuova identificazione migranti ex centro Baobab

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    E’ in corso da questa mattina alle 7 l’identificazione dei 98 migranti che stazionano dalla scorsa estate, dopo la chiusura del centro Baobab, dietro al piazzale della Stazione Tiburtina, atrio Pietralata. Si tratta per la maggior parte di richiedenti asilo, 18 di loro sono stati gia’ rilasciati. “E’ il diciassettesimo tentativo di sgombero che subiamo a partire dalla scorsa estate. Dopo l’identificazione ora le forze dell’ordine e la Polizia Locale vogliono rimuovere le tende e le strutture dove i migranti dormono”, racconta Andrea attivista di Baobab Experience.

    ”E’ ancora sgombero per il presidio del Baobab a Roma. Stamattina 98 migranti sono stati portati all`ufficio immigrazione e per gli attivisti è scattato il divieto di entrare al presidio che avevano allestito con tende, gazebo e beni forniti dalle associazioni e dalla popolazione” è quanto afferma in una nota la consigliera regionale di Art. 1, Movimento democratico e progressista, Marta Bonafoni.

    “Alla vigilia della marcia dei migranti che si terrà domani a Milano, per chiedere un paese e istituzioni capaci di accogliere, questo nuovo intervento è l’ennesima mancanza di rispetto: verso gli attivisti, che continuano, nonostante tutto, ad allestire accampamenti e soluzioni di fortuna in completa solitudine, e ai migranti, arrivati a Roma dopo un lungo viaggio con la speranza di trovare una città e solidale.

    centro baobab

    centro baobab

    La realtà dei fatti è una sola: siamo di fronte allo sgombero di un presidio umanitario senza aver fornito alcuna alternativa a persone che hanno diritto ad avere protezione. Raccogliamo quindi ancora una volta l’appello dei volontari e degli attivisti del Baobab, che chiedono alla popolazione e alla politica di attivarsi mostrando tutto il volto solidale di questa città a dispetto di quelle istituzioni, con il Comune di Roma capofila, che ormai da troppo tempo latitano nell’assumere quegli interventi necessari per l’accoglienza dei migranti’ conclude la nota .

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