Roma. Operazione “Dolce Vita”: sequestrati beni per 30 mln

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    Roma. Sono state sequestrate 23 societa, gran parte con sede a Roma, operanti prevalentemente nel settore della ristorazione, della somministrazione di alimenti e bevande e della grande distribuzione; di quote di partecipazione al capitale di altre 3 societa’; di 1 ipermercato; di 9 unita’ immobiliari; di 1 autorimessa per parcheggio ad ore; di 9 veicoli; di conti correnti e titoli.

    I locali sequestrati, alcuni dei quali evocano i fasti della ‘Dolce vita’ romana – di qui il nome all’operazione – sono tutti ubicati in luoghi ad alta frequentazione turistica

    Roma, l’operazione dei Finanzieri

    I Finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno dato esecuzione al decreto con cui il locale Tribunale-Sezione specializzata Misure di prevenzione ha disposto il sequestro di rinomati ristoranti e bar situati in prestigiose zone della Capitale, oltre a un disco club con brand internazionale, un ipermercato, un’autorimessa, immobili, autoveicoli, beni aziendali, partecipazioni societarie e disponibilita’ bancarie per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro, riconducibili ad un noto imprenditore.

    Il provvedimento ablativo eseguito dagli specialisti del Gruppo Tutela spesa pubblica del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma dimostra, ancora una volta, l’efficacia dell’azione sinergica dell’Autorita’ giudiziaria e della Guardia di Finanza nell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dai soggetti ‘socialmente pericolosi’.

    L’odierna attivita’ si inserisce nel contesto di una piu’ ampia indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica e ha consentito di individuare in un uomo, classe 1949, gia’ noto alle forze di polizia e gia’ condannato dal Tribunale capitolino per reati fallimentari, il reale dominus di un articolato sistema societario attraverso il quale ha ‘schermato’, nel tempo, un ingente patrimonio – del tutto sproporzionato rispetto alla sua capacita’ reddituale – frutto del reimpiego dei proventi dell’attivita’ delittuosa e, soprattutto, di una pianificata evasione fiscale e contributiva che gli ha consentito di sottrarre al Fisco e all’Inps oltre 50 milioni di euro.

    Roma, la gestione di 23 società

    All’uomo è riconducibile, di fatto, la gestione di 23 società, formalmente intestate a compiacenti ‘prestanome’, le quali, attuando un complesso sistema di partecipazione al capitale, assunzione e dismissione di cariche societarie, nonche’ fittizie acquisizioni e cessioni di azienda, hanno sistematicamente omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali e il versamento delle ritenute e dell’Iva ed effettuato indebite compensazioni tributarie, per poi cedere il passo, dopo due o tre anni di operativita’, a nuovi soggetti giuridici destinati a replicare lo stesso meccanismo di frode.

    L’odierna attivita ha consentito il sequestro: del capitale sociale e dell’intero patrimonio aziendale di 23 societa, gran parte con sede a Roma, operanti prevalentemente nel settore della ristorazione, della somministrazione di alimenti e bevande e della grande distribuzione; di quote di partecipazione al capitale di altre 3 societa’; di 1 ipermercato; di 9 unita’ immobiliari; di 1 autorimessa per parcheggio ad ore; di 9 veicoli; di conti correnti e titoli.

    Roma - guardia di finanza

    Roma – guardia di finanza

    Il tutto per un valore complessivo di stima pari a circa 30 milioni di euro. I locali sequestrati, alcuni dei quali evocano i fasti della ‘Dolce vita’ romana – di qui il nome all’operazione – sono tutti ubicati in luoghi ad alta frequentazione turistica: il Cafe’ Veneto, di via Veneto; il Barrique, di via Cavour; lo Squisito Chalet, zona Eur; All bi one, di via Cavour, zona Fori Imperiali; Subura Miscela e Fuoco, di via Cavour, zona Fori Imperiali; Toy Room, disco club con brand internazionale, di via Veneto; Franky’s Kitchen; lo Squisito Cook, di via del Colosseo; il White Cafe’, di via del Tritone; Gustando Roma, di via Cavour; il Molo (ex Bastianelli al Molo), di Fiumicino.

    Da oggi saranno gestiti da amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Roma.

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