Roma: Donna carbonizzata, è suicidio

Ha fatto tutto da sola in preda ad un disagio mentale

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Roma – Schizofrenia. È probabilmente questa la spiegazione dietro la morte di Maria Cristina Olivi. Si tratta della 49enne trovata carbonizzata il 20 aprile nel parco delle Tre Fontane a Roma. La donna, si era capito subito dopo il ritrovamento del cadavere, era morta arsa viva. Dall’autopsia non sono emersi segni di violenza. Questo ha lasciato aperte per giorni le due piste dell’omicidio e del suicidio.

Intanto i colloqui con i familiari della donna avevano permesso alla Squadra mobile di Roma di ricostruire il contesto. Indagini che nel frattempo si sono allargate anche al giro dei senza fissa dimora che frequentano il parco dell’Eur. Ma ancora nulla di certo. La donna abitava da sola a circa un chilometro di distanza dal parco e lavorava in una lavanderia della zona.

Poi la svolta grazie ad uno scontrino trovato nella sua borsa rinvenuta a pochi metri dal cadavere. Uno scontrino di una tabaccheria, dove le immagini delle telecamere di sicurezza hanno svelato che la donna si era recata li’ poco prima per acquistare un accendino. Un accendino che non sapeva nemmeno usare, tanto che il tabaccaio, si vedrebbe nelle immagini, le mostra come si usa.

Un’operazione che la Olivi e’ invece riuscita a ripetere poco dopo. Secondo quanto accertato, la Olivi in preda ad un crisi depressiva si e’ dunque cosparsa con un solvente utilizzato proprio nella lavanderia in cui lavorava e si e’ data fuoco. Ha fatto tutto da sola in preda ad un disagio mentale che nessuna indagine potrà mai scoprire.

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