Squadra Mobile arresta due persone autrici di sparatoria in bar in Albania

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Roma – Sono iniziate a meta’ novembre le indagini della Squadra mobile di Roma, per l’attentato compiuto da due albanesi nel maggio scorso in un coffe bar ‘A&B Mazana’, all’interno di un centro commerciale, denominato ‘Oslo’ a Valona, in Albania, dove i due uomini avevano attinto, con colpi di arma fuoco, un gruppo di persone e ne avevano ferita una, creando panico e agitazione all’interno del centro. In particolare i poliziotti della Squadra Mobile di Roma, grazie anche alle informazioni fornite dalla Polizia Albanese, che aveva individuato in precedenza i responsabili in due uomini di 31 e 42 anni, entrambi residenti a Valona, hanno saputo, grazie alla preziosa segnalazione fornita dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale che i due latitanti, probabilmente a bordo di una Mercedes classe A, potevano trovarsi nella Capitale. Monitorando le due utenze segnalate e una terza attivata da uno dei due soggetti in un negozio all’interno della galleria commerciale della stazione Termini, gli agenti hanno potuto localizzare proprio quest’ultima nella zona fra Ardea ed Aprilia.

Da un sopralluogo nella zona, effettuato martedi’ scorso, la Squadra mobile e’ riuscita a rintracciare l’autovettura dei ricercati posteggiata fuori ad un villino, dal quale, intorno all’ora di pranzo, sono usciti i due soggetti. Gli agenti della Squadra Mobile li hanno cosi’ tratto in arresto, ai sensi degli articoli 715 e 716 del codice di procedura penale, che regolamentano l’estradizione per l’estero. I due, destinatari del provvedimento di cattura emesso dal Tribunale di Valona l’8 agosto 2019, dovranno rispondere di tentato omicidio in concorso e detenzione abusiva di armi da fuoco, reati che il codice penale albanese punisce con la pena massima dell’ergastolo. Nei confronti di uno, in possesso di numerosi alias tra cui Zoto Gentjam, si e’ provveduto inoltre a dare esecuzione a un ordine di carcerazione emesso nell’ottobre del 2018 dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio esecuzioni penali di Firenze, in ordine al quale il soggetto, doveva espiare la pena di anni 2 di reclusione per ricettazione in concorso.

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