Stalking su Facebook con insulti e minacce

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    Non si è rassegnato alla fine della relazione con una donna, conosciuta nel 2009 a Milano, e l’ha perseguitata per oltre un anno. Le minacce e le molestie sono iniziate con telefonate, sms, e-mail, messaggi sul profilo Facebook e sono proseguite con continui pedinamenti e appostamenti sotto l’abitazione e sul posto di lavoro. L’incubo della donna è iniziato nel luglio del 2009, ma in realtà il comportamento violento dello stalker, 29enne di origini calabresi, si era manifestato già nei primi mesi di convivenza, quando l’uomo, ossessionato dalla gelosia, aveva messo più volte a soqquadro il loro nido d’amore. La donna, una piemontese di 30 anni, dopo l’ennesima violenza, aveva deciso di lasciarlo e di trasferirsi a casa dei genitori in provincia di Cuneo. Ma l’uomo non si era arreso e aveva iniziato a tempestarla con telefonate minatorie e sms offensivi ad ogni ora del giorno e della notte. Stanca delle estenuanti pressioni, la vittima aveva deciso di concedere all’uomo, nel frattempo trasferitosi a Padova, un’ulteriore possibilità: quella di trasformare il loro rapporto sentimentale in una tranquilla amicizia. Purtroppo però, trascorso un breve periodo di serenità, l’uomo ha ricominciato a tenerla sotto pressione con le sue gelosie e con il desiderio incontrollato di sposarla e di avere un figlio da lei. La donna ha deciso quindi di interrompere con lui qualsiasi rapporto, trasferendosi a Roma per lavoro. L’uomo, però, non si è dato per vinto ed ha continuato a minacciarla anche on-line. Ha pubblicato su Youtube 21 videoclip che contenevano immagini della donna con sottotitoli offensivi e ha creato un profilo facebook a nome della ragazza, di cui aveva le credenziali d’accesso, inserendo fotografie e dati sensibili della donna. Alla vigilia di Natale, poi, si era presentato sotto casa della vittima lasciando sull’uscio alcuni regali. Due giorni dopo si era rifatto vivo e le aveva chiesto ospitalità con la scusa di dover restare a Roma qualche giorno per lavoro e di non potersi permettere un albergo. Ma lo stratagemma dell’uomo era venuto fuori dopo qualche giorno, quando aveva confessato la sua bugia giustificandola come un ulteriore pretesto per rimanere vicino a lei. All’ennesimo rifiuto della ex convivente, il comportamento persecutorio è degenerato. Le telefonate di insulti e minacce sono diventate incessanti, fino a raggiungere il record di 25 telefonate nell’arco di due ore. Quando la donna ha deciso di non rispondere più al telefono l’uomo ha iniziato ad appostarsi fuori dal luogo di lavoro, seguendola ed insultandola in mezzo alla strada. L’epilogo il 14 febbraio scorso, quando l’uomo si è recato di nuovo sotto casa della ex e le ha graffiato l’auto con una chiave. La donna, che nascosta nel portone si è accorta di quello che stava succedendo, ha chiamato il 113 ed ha atteso l’arrivo della Polizia. Giunti sul posto, gli uomini del Commissariato Villa Glori,diretto dal dr. Giuseppe Rubino, hanno subito individuato lo stalker che si è giustificato asserendo di avere un appuntamento con la sua ex. Ai poliziotti la vittima è riuscita finalmente a confessare le continue minacce e molestie che, ormai da tempo, era costretta a subire dal suo stalker. Per C.C., responsabile del reato di stalking, diffamazione, sostituzione di persona e violazione della privacy, è scattata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.. due volte al giorno. Nell’abitazione dell’uomo a Padova sono stati sequestrati un pc, vari CD e altro materiale informatico contenenti dati sensibili della donna. Sono stati 52 nell’arco dell’anno 2010 gli ammonimenti emessi dal Questore di Roma nei confronti di persone responsabili del reato di atti persecutori. Dall’inizio del 2011 sono invece 24 i provvedimenti già adottati a carico di altrettanti stalker.

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