Storie di ordinaria violenza sulle donne: a Roma picchia la convivente incinta. Ad Anguillara Sabazia rompe il naso alla moglie dopo uno scatto d’ira

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    Ancora storie di violenza ai danni delle donne. Il primo è avvenuto ieri in via Cesare Fani, a Roma, dove, in una violenta lite il convivente, romeno, ha picchiato violentemente la compagna, romena anch’essa, nonostante fosse al sesto mese di gravidanza, minacciandola anche con un coltello da cucina e strappandole di mano il cellulare col quale stava chiamando il 112. La giovane, 23 anni, è riuscita a dare l’allarme dopo essere scappata di casa e ha chiamato da una cabina telefonica i carabinieri. L’uomo è stato arrestato e trattenuto in caserma in attesa del giudizio direttissimo. Il coltello con cui ha minacciato la compagna è stato sequestrato. Alla ragazza, trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell’Umberto I, è stato riscontrato un forte trauma cranico, varie ferite e contusioni. Ne avrà per 15 giorni. Ad Anguillara Sabazia, un paese vicino a Roma, invece, a finire in manette è stato un polacco di 31 anni. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri dopo aver minacciato e picchiato selvaggiamente la moglie, una connazionale di 28 anni, alla quale, in uno scatto d’ira, ha rotto il setto nasale e causato contusioni multiple su tutto il corpo. L’uomo ha tentato di aggredire anche i carabinieri, nel frattempo allertati e intervenuti per riportare la calma, ma è stato bloccato e ammanettato. La 28enne, trasportata all’ospedale civile di Bracciano, è stata dimessa con 30 giorni di prognosi mentre il marito è stato portato nel carcere di Civitavecchia.

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