Stupro nella caserma dei Carabinieri del ‘Quadraro’, perizia rileva 4 dna diversi

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    Fu aggredita probabilmente da almeno quattro persone la donna di 32 anni che nel febbraio scorso, mentre era in stato di fermo nella caserma dei carabinieri del ‘Quadraro’, subì violenza sessuale. È quanto emerge da una perizia preliminare depositata oggi al gip di Roma Sandro De Lorenzo dal professor Ernesto Daloia, professore ordinario di medicina legale a Cagliari, che ha rilevato le tracce di almeno tre dna diversi sui reperti esaminati e non ha escluso che ce ne possa essere anche un quarto. Sarà perciò necessario approfondire ulteriormente l’indagine tecnica per arrivare a stabilire a chi appartengano le tracce biologiche rilevate sugli indumenti che la sera del 23 febbraio scorso la donna indossava. Ciò avverrà il 6 dicembre prossimo all’Istituto di medicina legale dove si dovranno presentare non solo la donna ma anche le persone indagate nell’indagine. Sono i carabinieri Alessio Lo Bartolo, Leonardo Pizzarelli e Vincenzo Cosimo Stano nonchè il vigile urbano Pierfrancesco Carrara indagati sull’inchiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del pubblico ministero Eleonora Fini per violenza sessuale di gruppo aggravata. Nella relazione preliminare presentata oggi al gip De Lorenzo il perito sottolinea che le tracce di liquido seminale sono state trovate sulla maglietta, i collant, la gonna e le mutandine indossate dalla donna. Perciò si impone che si facciano altri prelievi per essere analizzati e i risultati comparati con quelli già emersi dai primi accertamenti. Il 16 febbraio poi il professor Daloia dovrà consegnare al giudice i risultati della sua indagine e si avvierà la discussione nella quale interverranno gli avvocati difensori dei quattro indagati, Carlo Taormina, Fabrizio Consiglio, Mattia La Marra e Francesco Scacchi. Degli indagati i carabinieri sono stati sospesi dal servizio in attesa che ci concluda l’inchiesta mentre è tornato in servizio al decimo gruppo il vigile urbano Pierfrancesco Carrara. Attraverso i prelievi che saranno fatti all’Istituto di medicina legale si potrà attribuire a ciascuno di loro il ruolo che hanno avuto nella vicenda. L’avvocato Fabrizio Consiglio che assiste Pizzarelli il quale la sera del fatto era piantone nella caserma ha dichiarato: «Ho tutto l’interesse a far presentare il mio assistito al perito per fare i prelievi per dimostrare che con lo stupro lui non c’entra».

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