Teatro Valle, l’occupazione è finita

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    Dopo 1.153 giorni di occupazione, il Teatro Valle torna nella disponibilità della comunità. L’operazione “grandi pulizie” comincia subito dopo l’ennesima assemblea, l’ultima, quella che prende la decisione finale: questa mattina il Valle verrà riconsegnato al Teatro di Roma, esattamente com’era stato annunciato 10 giorni fa dagli stessi occupanti.

    Va reso atto all’assessore alla cultura Giovanna Marinelli di aver risolto in tre settimane quello che era stato lasciato incancrenire per tre anni. E al Teatro di Roma, che da sempre era il destinatario naturale della gestione per questo storico teatro, di aver agevolato questo percorso.

    Il Teatro Valle è stato uno dei palcoscenici più importanti per la drammaturgia italiana, aperto alla partecipazione dei giovani teatranti più promettenti.

    Quando il teatro pubblico era gestito dall’Ente teatrale italiano e perfino nella fase di interregno, tra il 2010 e il 2011, dopo la decisione del governo Berlusconi di sopprimere l’Eti (31 maggio 2010), il Teatro è stato terreno di una sperimentazione coraggiosa che in queste ore vale la pena di ricordare. 

    Resta il fatto che quelle due ultime stagioni rappresentano un segno di come il teatro pubblico, quello vero, abbia saputo declinare coraggio, ricerca, sperimentazione, profondità culturale. Fino a pochi giorni prima dell’occupazione. Ora non resta che sperare di ripartire da quel livello.

     

     

     

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