‘Ti gonfio come una zampogna’ e frasi minacciose: così maestro spaventava bimbi

Roma – “Ti faccio viola” oppure “Questo te lo taglio (toccando il bimbo nelle parti intime)” o ancora “Vengo li’ e te do un paio di ceffoni”, “Ti butto dalla finestra”, e “Cosi’ ti pisci sotto (posizionandolo all’ultimo posto nella fila per andare in bagno)”. Con queste parole il maestro di 41 anni si rivolgeva agli alunni della sua classe di una scuola materna dell’XI municipio di Roma. Le frasi sono riportate nell’ordinanza del gip Gaspare Sturzo che ha stabilito per il docente il divieto di avvicinamento alla scuola ed ai piccoli.

Nel provvedimento, dove sono riportate minacce ai bambini come anche “Te gonfio come una zampogna”, “Ti do un cazzotto in testa”, “Non ce veni’ piu’ a scuola” e “Non piangere che ti caccio fuori dalla classe”, il gip si sofferma sulla “personalita’ particolarmente violenta dell’indagato” caratterizzata “dalla mancanza di autocontrollo ed equilibrio, con esercizio di reiterate violenze fisiche e verbali”.

Si e’ trattato di “oltre un mese di violenze psichiche e materiali contro una classe di bambini” in cui “l’insegnante si lamenta di essere l’unico maestro sempre presente, e con alunni particolarmente vivaci” che accusano “di stare male e di avere bisogno di far pausa durante la giornata”. Questo “sfocia in una condotta fortemente repressiva e violenta verso i suddetti alunni, ciascuna volta isolati dal resto della classe”.

I bambini, come riportato nell’ordinanza del gip, venivano isolati “in posti specificamente dedicati alle punizioni, o esposti anche allo scherno da parte degli altri compagni come sollecitato dal maestro”, anche “imponendo a quelli in coro di rimproverare il malcapitato reo di una qualsiasi infrazione al codice personale del maestro”.

Per il giudice quanto accaduto “appare una progressione di personalita’ violenta, soprattutto quando condita di effettive e documentate aggressioni fisiche mediante strattoni, tirate di orecchie, scappellotti e sculaccioni”. Pertanto, quella dell’insegnante, secondo il gip, e’ una “condotta violenta di cui lo stesso sembra rendersi conto tanto che ad un bambino dice ‘Vieni qua non mi far arrabbiare vieni… Non mi far diventare quello che sono io'”.