Traffico di Shaboo con Prato: 22 misure cautelari

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Roma – I Carabinieri di Roma, a conclusione di un’attivita’ d’indagine denominata ‘Vento d’Oriente’, durata circa 5 mesi, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 22 persone di nazionalita’ cinese, filippina ed italiana, per i reati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo metanfetamina, comunemente detta shaboo.

L’operazione, che ha avuto luogo stamattina presto in tutta Italia, ha impegnato i Carabinieri della provincia di Roma ma anche di Taranto, Napoli e Firenze, dove sono stati localizzati i destinatari della misura cautelare. Una volta considerata una droga “etnica”, utilizzata principalmente nelle comunita’ asiatiche, prevalentemente dagli over 30 per mantenersi svegli e attivi durante pesanti giornate di lavoro, oggi l’assunzione sta coinvolgendo le giovani generazioni asiatiche e non solo, diffondendosi rapidamente sul territorio nazionale e capitolino anche tra gli occidentali.

Eccitante che permette di restare svegli anche per 2/3 giorni, i suoi effetti devastanti incidono prevalentemente sul sistema nervoso centrale che viene stimolato oltremodo, cagionando danni rilevanti, con un effetto superiore alla cocaina, idoneo ad annullare fame e senso di fatica nonche’ causare dipendenza. La dose singola media di shaboo e’ pari a 0,1 grammo, con un costo per l’assuntore finale di 50 euro.

Le attivita’ investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, conseguono all’arresto di un cittadino cinese operato nel quartiere di Trastevere-Monteverde nel mese di giugno 2018, durante il quale e’ stato rinvenuto e posto in sequestro un considerevole quantitativo dello stupefacente. In tale circostanza venivano acquisiti ulteriori elementi tali da poter ipotizzare l’esistenza di una rete di spacciatori dedicati alla vendita nella Capitale di shaboo, di non facile reperibilita’, ma sempre piu’ richiesto nelle piazze di spaccio. Cosi’ in un comunicato il Comando provinciale Carabinieri Roma.

L’ipotesi e’ stata successivamente riscontrata da attivita’ tecniche e pedinamenti nei quartieri capitolini ove e’ maggiore la presenza di comunita’ asiatiche. Le indagini hanno permesso di identificare i ruoli dei diversi indagati, individuare le zone di spaccio, la modalita’ di introduzione dello stupefacente nella Capitale, i luoghi dove lo stesso e’ stato stoccato e dove veniva confezionato per la vendita al dettaglio, ed infine le modalita’ di cessione, consentendo di sequestrare un totale di oltre 1 kilogrammo di shaboo (oltre 10.000 dosi), nonche’ di arrestare 38 soggetti nella flagranza dello spaccio.

Alcuni cittadini cinesi titolari di esercizi al dettaglio nella zona del Centro si approvvigionavano di stupefacente da loro connazionali nella citta’ di Prato. Lo stupefacente veniva portato nella Capitale da giovani ragazze cinesi, incensurate, che- viaggiando in treno dalla citta’ toscana- potevano garantire un trasporto sicuro. Una volta giunti a Roma, i richiesti cristalli di shaboo venivano rapidamente spacciati tramite una intricata rete di pusher collocati nelle varie piazze di spaccio. Le indagini hanno permesso di accertare che gli spacciatori si spartivano le zone di spaccio, senza sottrarsi vicendevolmente i clienti.

Le piazze piu’ frequentate nella zona ovest della Capitale erano quartieri Gianicolense, Monteverde, Cornelia, fino a Spinaceto, nella zona est i quartieri Termini, Esquilino, Casilina, Pigneto e Tor Pignattara. Il reperimento degli acquirenti e l’esecuzione delle cessioni e’ stato effettuato in gran parte da soggetti filippini, che rivendevano le dosi ad altri connazionali, anche sul luogo di lavoro.

Un cittadino filippino non interrompeva l’attivita’ di spacciatore neanche durante il proprio lavoro di domestico, cedendo le dosi di shaboo dal balcone dell’abitazione, tra una faccenda e l’altra. È stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo Roma Centro presso un Ospedale della Capitale dove aveva accompagnato l’anziana persona che normalmente accudiva ma che era diventato luogo per spacciare la sostanza ai suoi clienti abituali. Dodici i destinatari dell’ordinanza in carcere (una donna e’ nel frattempo deceduta), associati alle case circondariali di Roma, Firenze, Taranto e Pozzuoli (NA), altre 10 persone sono state sottoposte alla misura del divieto di dimora nel Comune di Roma, conclude il Comando provinciale Carabinieri Roma.

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