ATTIVO LO SPESOMETRO: ACQUISTI SOTTO CONTROLLO

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    Dal 22 aprile è formalmente attivo lo “spesometro”, strumento e provvedimento attraverso il quale il Fisco verificherà la coerenza fra il reddito dichiarato dal contribuente ed il suo stile di vita. I contribuenti che liquidano l’Iva ogni tre mesi, saranno obbligati ad inviare telematicamente all’ Agenzia delle entrate i dati del 2013, relativi alle operazioni con obbligo di emissione della fattura, specificando, nel modello, per ogni cliente e fornitore, tutte le operazioni eseguite, a prescindere dall’importo. Invece, per le operazioni senza l’obbligo di emissione della fattura, certificabili attraverso scontrino o ricevuta fiscale, sarà necessario renderle note se l’importo è pari o superiore a 3.600 euro, Iva inclusa. Oltre alle operazioni fra privati cittadini, dovranno essere inviate  anche le operazioni fatturate fra titolari di partita Iva. La comunicazione deve essere effettuata  attraverso i servizi telematici Entratel o Fisconline.

    Fare shopping, ammesso che con la crisi lo si faccia ancora, sarà una vera e propria attività di identificazione, in quanto  per gli acquisti pari o oltre i 3.600 euro, occorrerà essere riconosciuti mostrando il proprio codice fiscale.

    A tal proposito, la Corte dei Conti, nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica del 2013, ha rilevato i possibili effetti negativi sul comportamento d’acquisto dei cittadini e, di conseguenza, sull’economia nazionale, derivanti dall’adozione del provvedimento, come la diminuzione dei consumi o l’aumento degli acquisti in nero. Paradossalmente, lo “spesometro”, uno strumento creato per contrastare l’evasione e semplificare la comunicazione dei dati ai fini Iva, rischia di spingere  il contribuente verso l’evasione .

    Inoltre, neanche gli esperti di categoria (commercialisti, consulenti del lavoro e revisori dei conti, ecc.) hanno accolto favorevolmente questo strumento, percependolo non tanto quanto una forma di controllo destinata ai soggetti ad alto rischio-evasione, ma piuttosto come un’interferenza, notevolmente ingerente, nella sfera del privato, un controllo quasi poliziesco da parte dello Stato. Il presidente del CNDCEC ( Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ) Claudio Siciliotti, ha difatti affermato che si tratta di ”una invasione della privacy del cittadino comune generalizzata”.

    (Gianluca Venturini)

     Glossario:

    Imposta sul Valore Aggiunto (IVA): imposta diretta, con diverse aliquote, gravante sui consumi (una cessione di beni o una prestazione di servizi) e non sulle persone. Come gettito, sotto il profilo quantitativo, rappresenta la principale fonte di entrate tributarie a favore dello Stato.

    Fonte: Diritti e risposte

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