Umbria, cuore verde e turismo in rosso

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    Mancano all’appello pellegrini e villeggianti, prenotazioni a -70%. Il “ mordi e fuggi” avvilisce anche le code alla Basilica Inferiore di Assisi. Aeroporto San Francesco, viaggio nel deserto.

    Il risultato del primo week end d’agosto in Umbria? “Il piatto piange… e con queste premesse non si può sperare nulla di buono” mi risponde pronto Giulio, perugino doc, vecchia conoscenza fin dai tempi lontani dell’Università.

    Don Pietro, sacerdote di Treviso, professore di lettere in pensione che vive ad Assisi ospite di un istituto diocesano aggiunge “…ma avete assistito domenica 2 agosto alle celebrazioni solenni  del “Perdono” alla Porziuncola?Sul piazzale antistante spazi vuoti si poteva accedere e parcheggiare senza problemi, di pullman  Gran Turismo e camper e roulotte manco l’ombra. La folla? Misera, misera, raccolta e silenziosa, quasi sfiduciata, sotto le piante… Pellegrini e villeggianti mancano e quando vengono arrivano all’insegna del “mordi e fuggi”. Qualche accenno di coda che si nota nelle ore di punta agli ingressi della Basilica inferiore è causato più dalle formalità anti coronavirus che dal numero eccessivo  di visitatori…”.

    Le prenotazioni alberghiere sono in calo del 70% rispetto all’anno scorso e Federalberghi a fine luglio fa sapere che: “a soffrire sono soprattutto gli alberghi del centro storico a causa del covid – afferma il presidente regionale Simone Fittuccia –  qualcosa si sta vedendo con la mini edizione di Uj ma siamo ben lontani dalla edizione dell’anno scorso. Nel capoluogo siamo sotto del 70%, mentre a livello regionale la perdita si attesta al 50%.

    In questa situazione di post Covid – aggiunge ancora Fittuccia – i turisti preferiscono strutture periferiche, scelgono spazi più aperti nelle campagne perugine e umbre dove magari ci siano la piscina o altre attività all’aria aperta. Il decremento di Perugia appartiene a tutte le strutture collocate nei centri storici… qualche opportunità in più l’avranno il settore extralberghiero, con agriturismo, country house e b&b, rispetto al comparto alberghiero, anche grazie al bonus vacanza.”

    “ Le attività ricettive sono aperte al 60%, per un totale del 50% delle camere disponibili – aggiunge ancora Simone Fittuccia –; i grandi contenitori, gli hotel con molti posti letto, sono chiusi, mentre operano le medie e piccole strutture che, a conduzione familiare, hanno costi bassi di gestione. La media occupazione delle camere è del 20-25% dalla domenica al giovedì, il venerdì si passa dal 40-45%, che diventa il 50% il sabato:ma sempre poco.

    E’ un turismo di ‘prossimità’, stranieri assenti: pochi da Francia, Germania, Inghilterra. Mancano i  turisti delle due Americhe, i russi, quelli provenienti dall’Asia, gli australiani. Tant’è vero che il flusso passeggeri all’aeroporto di Perugia è minimo a dir poco!”

    “ Un’estate così Assisi non l’aveva vissuta mai”, ha dichiarato in più occasioni il sindaco Stefania Proietti che poi invocando l’aiuto dei Santi Protettori non solo di Assisi chiude: “Siamo sempre ripartiti da San Francesco e Santa Chiara, lo abbiamo fatto in altre occasioni di difficoltà e lo stiamo facendo anche adesso: intanto hanno protetto la nostra città dal coronavirus e i pochi casi registrati ne sono stati una conferma”.

    Angelo Pennacchioni 

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