20000 persone ballano elettro-dance dei Subsonica

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    Serata indimenticabile quella che ieri i Subsonica hanno regalato alla Capitale. Il concerto, che si è tenuto all’Ippodromo delle Capannelle all’interno della rassegna musicale Rock in Roma, ha appassionato e fatto ballare, per più di due ore, circa 20000 persone, sospinti da un’onda d’urto a tratti impressionante, livelli di suono che inevitabilmente inducono alla danza. L’elettro-dance targata Casacci & Co., contaminata in chiave pop da un background che spazia dal trip hop al rock alternativo, dalla new wave fino alla dub, è stata in grado di convogliare e coinvolgere un pubblico trasversale ed eterogeneo per opinioni, gusti ed abitudini musicali. Due ore di spettacolo, poche ballate e molto groove con sequenze e drum machine a ritmare il cielo su Roma: inizio all’insegna dell’electro rock con Giorni a perdere, che spiana la strada ad Up Patriots to arms, cover di Franco Battiato divenuta ormai un classico nelle esecuzioni live dei Subsonica. Pubblico in delirio su Nuvole rapide e Aurora sogna, tratto da Microchip emozionale, probabilmente l’album più amato dai fans. Sempre da quest’ultimo è estratta Depre, canzone che ironizza sull’uso degli psicofarmaci: tra i tecnici del suono vestiti da medico e intenti in un coreografico quanto ironico balletto in stile Pulp Fiction, il pubblico romano, inizialmente incredulo, riconosce il cantautore e concittadino Antonello Venditti che scherza col resto della band torinese. È il tripudio tra gli applausi divertiti.

    Pausa di qualche minuto, ci sono tre encore, per tre volte i Subsonica tornano sul palco. Il medley Non identificato/Liberi Tutti/Diluvio/L’errore/Piombo/Colpo di pistola è la sequenza che trasforma l’Ippodromo in un’immensa dancefloor, il più puro dei momenti elettronici della serata. Leader carismatico, Samuel Romano coinvolge il pubblico in esperimenti collettivi in stile flash mob, dove un muro di braccia, mani e salti inscenano uno tsunami umano su spalti e parterre. Al resto pensano Casacci, Boosta, Ninja e Vicio, rispettivamente chitarrista, tastierista, batterista e bassista della band. Benzina Ogoshi, dall’ultimo album Eden, disegna la dimensione del livello di popolarità raggiunto dai Subsonica. Testo sarcastico in cui Samuel e soci si concedono il lusso di prendersela con i critici che da quasi un decennio non lesinano attacchi e giudizi negativi sulla loro produzione discografica da Amorematico in poi. Si va verso la chiusura della setlist, i cinque regalano al pubblico delle ottime esecuzioni dei brani più amati e ascoltati dell’ultimo disco, Eden. Il trittico Istrice, Eden e La funzione solca di emozioni e suoni la platea che fa in tempo a riaccendersi per Discolabirinto, già molto apprezzato all’epoca della sua uscita, nel 2000, per aver visto la collaborazione del musicista Morgan, cantante dei Bluvertigo. Segue Tutti i miei sbagli, brano che, quasi come da tradizione, ai tiepidi apprezzamenti sanremesi, fece seguire risultati che lo hanno portato ad essere probabilmente il singolo di maggior successo della band. E ieri si è visto. Ad accompagnare il pubblico romano verso il caotico ma educato rientro, grazie anche all’ottima organizzazione dell’evento, saranno L’odore, L’angelo ma soprattutto la struggente Strade, che difficilmente si lasceranno dimenticare.

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