Al Teatro Studio Keiros, “Il tabulé di Tito”

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    Ha debuttato con successo “Il tabulé di Tito”, regia S. M. Palmitessa

     

    Ha debuttato ieri sera al Teatro Studio Keiros di Roma, con grande successo di pubblico, lo spettacolo teatrale “Il tabulé di Tito”, regia di Stefano Maria Palmitessa, della Compagnia teatrale Paltò Sbiancato.

    La pièce, di un raffinato gusto surreale e grottesco, ha proposto una nuova visione della celebre tragedia di vendetta “Tito Andronico”, opera attribuita al bardo inglese William Shakespeare. Si tratta di una tragedia di vendetta che presenta un mondo dove i silenzi e gli improvvisi rumori convivono, strutturando una catena inestricabile in cui ogni carnefice diviene vittima e viceversa.

    Shakespeare, benchè colmò il suo “Tito Andronico” di quelle tematiche che avrebbe poi sviluppato nelle opere successive del suo inestimabile repertorio, concepì questa sua opera (probabilmente la prima che gli si può attribuire a livello cronologico) con un marcato gusto popolare, carica di una forte vitalità drammatica, non priva di un raffinato gusto per il grottesco. Quest’ultimo elemento è quello che viene esplorato e sviluppato dagli autori e il regista di “Il tabulé di Tito” proponendo un dramma stravagante e fuori dalle regole.

    Il regista Stefano Maria Palmitessa, nel suo stile fine, ricercato e al contempo fortemente comunicativo, ha dato grande importanza all’estetica visuale dello spettacolo. Nell’incontro col pubblico che si è tenuto prima dell’inizio dello spettacolo ha svelato di essersi ispirato al cromatismo e formalismo della pittura contemporanea di matrice avanguardistica, come ad esempio i quadri di Alexej von Jawlensky, celebre pittore russo, naturalizzato tedesco, vissuto a cavallo del XIX e XX secolo, importante rappresentante dell’espressionismo tedesco, tra i fondatori, nel 1911, del movimento Der Blaue Reiter.

    Tra gli elementi scenografici, realizzati da Silvano Martorana, sono presenti anche dei dipinti di Stefano Zampieri a far da cornice agli eventi in scena.

    La realizzazione del make-up degli attori, ispirato ai quadri dei suprematisti russi, è dell’Accademia di Trucco Professionale di Roma, che con questo lavoro riconferma una felice collaborazione che era stata presente anche nei precedenti spettacoli della Compagnia Paltò Sbiancato, come la pièce dell’anno scorso, “Alfabeto muto”.

    La pièce è interpretata da Pino Tossici (che è anche uno degli autori dell’adattamento dall’originale shakespeariano, insieme a Francesca e Natale Barreca), nel ruolo di Tito, Giulia Tuzzi nelle fattezze di Marzia, Massimiliano Calabrese, nel ruolo di Aronne, Mary Fotia nel ruolo di Demetria, Manuela Cipriani nel ruolo di Lavinia e Monica Maffei in quello di una Tamora dalle potenti quanto inquietanti qualità vocali.

    L’estetica vocale è, infatti, un’altra delle attenzioni del regista Palmitessa. Alla ricchezza di sfumature vocali, ritmiche e canore degli artisti, si aggiungono, inoltre, le composizioni musicali di Silverio Scramoncin.

    L’attenzione del regista e presidente della Compagnia Paltò Sbiancato, Stefano Maria Palmitessa si è riversata anche sul sociale. Infatti parte dell’incasso complessivo della pièce sarà devoluto devoluto in beneficienza al Lions Club Valle Tiberina pro L.C.I.F (Lions Club International Foundation) per la realizzazione dei loro programmi culturali e umanitari.

    La pièce sarà in replica al Teatro Studio Keiros, in via Padova, a Roma fino a domenica 06 maggio.

     

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