All’Aranciera di San Sisto MENCRAFT ospita CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT feat. SEUN KUTI e GILLES PETERSON

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    GIOVEDI’ 14 GIUGNO Radio e xister presentano

    MENCRAFT – Makers Festival

    alle 18:30

    DJ HENDRIX – dj set

     

    alle 20:30

    CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT feat. SEUN KUTI – live

     

    alle 22:00

    GILLES PETERSON – dj set

     

    ingresso libero

     

    @ ARANCIERA DI SAN SISTO

    Via Valle Delle Camene 11 (Terme Di Caracalla) – Roma

     

     

    RADIO sbarca per la prima volta a Roma per lanciare il primo festival italiano dedicato ai Makers. MENCRAFT è una esposizione di progetti, creazioni e oggetti che celebrano il biennio di ricerca

    2010-2011 di RADIO nel mondo delle due ruote, dello street food, della pornografia, del social design e molti altri territori in cui l’ingegno manuale accompagna l’intuizione artistica e la tecnologia ne dispiega il potenziale.

    5 giorni in cui RADIO invita a riflettere sul confine tra artigianato e opera d’arte, tra status d’artista e qualifica di artigiano.

    Singole personalità, gruppi di lavoro e piccole imprese esponenti di quella che chiamiamo ‘NEW WAVE’ dell’artigianalità contemporanea; in una parola i nuovi Makers.

    Giovedì 14 Giugno sarà la volta di Seun Kuti assieme alla Classica Orchestra Afrobeat, ed i dj set di Gilles Peterson e Dj Hendrix.

     

     

    CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT feat. SEUN KUTI – live

     

    seun kuti

    seun kuti

    La Classica Orchestra Afrobeat suona Fela Kuti, mentre Seun, suo figlio, canta il padre. Una straordinaria commissione del festival, un’occasione per certi versi unica e forse irripetibile.

     

    Shrine on you. Fela goes classical è un sentito omaggio a Fela Anikulapo Kuti da parte dell’insolita orchestra da camera tutta italiana, diretta da Marco Zanotti. 11 elementi tra il mondo musicale classico ed il contemporaneo per rileggere l’Afrobeat ribelle del Black President. Ora l’ambasciatore numero uno del messaggio di Fela, suo figlio Seun, dopo aver partecipato alla registrazione del disco, è ospite della Classica Orchestra Afrobeat per un evento che si preannuncia storico.

     

    “Classica Orchestra Afrobeat”« …un autentico colpo di genio… 11-piece ensemble perfettamente in bilico tra forma barocca e groove afrobeat… Fusione miracolosa che, per una volta, ha convogliato sguardi rapiti dentro il perimetro di casa nostra. » (BLOW UP)

     

    Seun Kuti è l’ultimo dei figli di Fela Anikulapo Kuti. Quando Fela morì, il 2 agosto del 1997, aveva solo 15 anni. Un ragazzino, diremmo noi. Ma in quell’agosto di dieci anni fa, accanto al corpo di suo padre, esposto in una teca di vetro sul balcone di Kalakuta Republic, di fronte a una folla di migliaia di nigeriani vestiti di bianco per il lutto, quel ragazzino impugnò il microfono, e fece il suo discorso. “Ora voglio dirvi una cosa. Fela non è morto, egli vivrà per sempre in Africa. Egli vivrà negli africani. Vivrà nel cuore della gente nera, in coloro che pensano che essere neri è bello, che essere neri è grandioso. Lui voleva che i nigeriani esercitassero il governo di questo paese, perché sono loro ad averne il diritto, non altri.”

     

    A dieci anni dalla sua morte, Fela Anikulapo Kuti è più di prima un’icona dell’Africa combattente, che ritiene di potercela fare con le proprie forze e la propria cultura, dell’Africa arrabbiata contro l’ingustizia, la corruzione, l’arroganza del potere, la violenza culturale, che si fa strutturale e poi fisica, e anche contro i governi e le economie del nord del mondo, quell’Europa e quell’America che creano, mantengono e approfittano delle disastrose condizioni dell’Africa per la sola logica del profitto. Ma non è mai stato contro i popoli del nord del mondo, che lo hanno sostenuto e continuano ad amarlo. E’ il simbolo di chi ritiene inaccettabile la sofferenza inutile della sua gente e che ha il coraggio di denunciarne i responsabili, pagando di persona un prezzo salato, inciso in decine di cicatrici nella carne, i segni dei bastoni della polizia e dei coltelli dei militari. Sulla schiena del giovane Seun è tatuato “Fela Lives”. E’ la sensazione trasmessa dall’ascolto del suo primo album, Many Things (2008), prodotto dall’indipendente (Tòt Ou Tard), dopo qualche anno di performance dal vivo in giro per il mondo, ed un EP. Stiamo parlando di afrobeat, quello l’originale, al quale in questi anni si sono ispirate decine di orchestre provenienti da tutto il mondo.

     

     

    GILLES PETERSON in collaborazione con M.I.T. Festival – dj set

     

    Peterson Non ha bisogno di presentazioni, il suo curriculum parla da sé: DJ e label manager, ispiratore del movimento acid-jazz, attraverso la sua etichetta Talkin’ Loud, ha rilanciato l’elettronica come suono globale, mixando soul, hip hop e jazz ai suoni del mondo. Infine rappresenta oggi l’ideale di DJ set quale frutto di un’opera di ricerca, nobile, profonda, ispirata.

     

    Chi ascolta il suo influente programma radio “Worldwide” sulla BBC oppure possiede le sue compilation “In Brazil” e “In Africa” potrà confermare l’eclettismo e la classe delle sue selezioni. Bentornato Gilles.

     

     

    DJ HENDRIX – dj set

     

    Personaggio eclettico e visionario, da sempre appassionato di musica & arte. Inizia la sua carriera da giovanissimo lavorando in una radio indipendente, esperienza che gli permette di conoscere molta musica del passato: rock, disco & black music.Con le prime esperienze nei club inizia a conoscere sonorità più dance ed elettroniche. Profondamente ispirato da un misterioso nastro timbrato ‘C34’ (tempo dopo scoprirà essere un mix del Cosmic di Daniele Baldeli) si confronta con la dance music in maniera del tutto nuova. Far ballare rimane importante ma raccontare una storia durante le sue performance lo è ancora di più.

     

    I suoi dj set sono come una jam session tra chitarristi rock, produttori di elettronica, bassisti neri sopravvissuti al paradise garage e visionari sciamani indiani. La sua produzione Fifth Dimension

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