Argo, buona la terza per Ben Affleck

Più informazioni su

    argo-locandinaTratto dal libro di memorie omonimo di Tony Mendez, ex spia della CIA che prese parte attiva nell’operazione descritta dal film, “Argo” è un film diretto ed interpretato da Ben Affleck e sceneggiato da George Clooney.

    Tutto inizia dal sequestro, all’interno dell’ambasciata degli Stati Uniti di Teheran, di 52 appartenenti al corpo diplomatico da parte di alcuni militanti sostenitori del governo degli ayatollah, evento avvenuto il 4 novembre 1979 quando lo scià di Persia Reza Pahlavi è già stato deposto e si è rifugiato all’estero proprio grazie all’appoggio del governo americano.

    Sei membri dell’ambasciata riescono a sfuggire alla cattura e con la complicità dell’ambasciata canadese si rifugiano nella residenza dello stesso ambasciatore. Al fine di far rientrare in Usa i sei funzionari scampati, i servizi segreti USA contattano Tony Mendez (Ben Affleck) per poter realizzare un piano di fuga.

    Ispirato dal figlio bambino, fan del filone fantascientifico assai di moda all’epoca, l’agente decide di coinvolgere un truccatore e un produttore di Hollywood allo scopo di realizzare un finto film di fantascienza, e poter riportare a casa sani e salvi i sei funzionari.

    Ottima l’interpretazione di Affleck, qui alla sua terza prova da regista, dopo Gone Baby Gone e The Town. Con questo film l’attore americano è riuscito ad effettuare una riflessione sul cinema stesso, sulla fabbrica dei sogni hollywoodiana ridotta, nelle ciniche parole del truccatore John Chambers (a cui dà il volto un perfetto John Goodman) a “una manica di cialtroni che mentono a tutti”.

    Ma è proprio attraverso l’arte di mentire, sua e del suo alter ego nel film, che Affleck ci ha restituito un frammento, storicamente rilevante, della realtà che il suo cinema vuole analizzare. La credibilità del risultato sta nella sua autorevole forza cinematografica.

    Più informazioni su