Cibo, artigiani e un’iconica mongolfiera: rinasce Città dell’Altra Economia

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Roma – Spazi per l’artigianato creativo, la moda e la cucina. Incubatori per imprese start up. Location museali e laborarori per prodotti artistici made in Roma. Aule didattiche, giardini di apicoltura e luoghi dedicati alla produzione e alla vendita di prodotti alimentari etici e a chilometro zero.

E forse un’iconica mongolfiera che potrebbe diventare il simbolo del nuovo campo boario. Per il momento sono suggestioni. Per farle diventare delle vere e proprie realta’, assegnate ad operatori specifici, bisognera’ aspettare l’estate, quando si chiudera’ il bando dedicato alla riassegnazione degli spazi della Citta’ dell’altra economia.

Il futuro dell’area e’ stati pero’ gia’ in parte definito da una ‘call for ideas’ e presentato oggi in Campidoglio dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, e dagli assessori al Commercio e all’Urbanistica, rispettivamente Carlo Cafarotti e Luca Montuori.

Questa mattina, infatti, sono stati presentati i quattro progetti vincitori della ‘call’ che detteranno le linee guida dei successivi bandi di assegnazione degli spazi dell’ex Cae.

Ovvero gli edifici lineari che segnano il confine tra l’ex mattatoio e il campo boario e che saranno assegnati ai vincitori “per oltre 5 anni” come specificato da Cafarotti. Un totale di 2.355 metri quadrati dai quali sono esclusi i locali del cosiddetto Villaggio Globale, dove oggi trovano spazio artisti e spazi artigianali gestiti in molti casi da abilissimi artigiani immigrati africani e asiatici. Sara’, invece, riqualificato il grande piazzale che divide l’ex Cae dall’Accademia di belle arti.

“Il bando- ha spiegato Cafarotti- sara’ lanciato i primi di gennaio. E crediamo che entro il I semestre del 2020 avverranno le assegnazioni degli spazi. I 4 progetti vincitori della ‘call’ daranno la linea di quello che diventera’ la Citta’ dell’altra economia nel prossimo futuro”.

“Per tanti anni le potenzialita’ della Citta’ dell’altra economia sono state gestite in maniera disomogenea- ha spiegato Raggi- Per superare questa fase abbiamo lanciato questa ‘call’.

Riteniamo che gli spazi pubblici debbano essere animati con una visione unitaria che inglobi le anime dei cittadini e dei territori. Con questo progetto riteniamo che la Citta’ dell’altra economia possa rinascere”.

“Per l’ex Cae- ha concluso Montuori- utilizziamo un metodo che stiamo cercando di applicare a vari spazi della citta’. Che parte da una discussione che coinvolge i cittadini e gli operatori. È la stessa filosofia di Reinventiamo Roma, del Santa Maria della Pieta’ e della cosiddetta Citta della scienza di via Guido Reni. Questo metodo di consente anche di far emergere realta’ imprenditoriali e artigianali di cui non eravamo a conoscenza”.

Questi, nel dettaglio, i progetti vincitori della ‘call’: “Mat Roma arts 6 Tech Roma Lab” di Matteo Ventricelli e Marco Morello, “Mattatoio Polo delle Arti” della Rufa (Rome University of Fine Art), “Mattidea” di Francesco Belardi e “Citta’ delle arti applicate” coordinato da un gruppo di imprese guidato da Vivo Design Studio srls. È probabile che alla fine del bando cambiera’ anche il nome del luogo e che gli spazi in questione non saranno piu’ chiamati Citta’ dell’altra economia.

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