Debutto Ferragni e Blanco spaccatutto: il Festival è servito (la prima serata)

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Gianni Morandi che apre con l’inno di Mameli. Sergio Mattarella in sala, la Costituzione citata da Roberto Benigni (e glissata da Chiara Ferragni in conferenza stampa). Un Festival che comincia il più costituzionalmente possibile e che finisce… quasi con estremi da codice civile. Ma ci arriviamo tra poco.

Debutta così il Festival di Sanremo 2023, con una prima serata ricca di attesa e colpi di scena, con ascolti record e tanto materiale per meme social, polemichine, polemichette e polemicone.

Tutti aspettavamo la musica, le canzoni, e la musica è arrivata. Tutti aspettavamo Ferragni, e anche lei è arrivata, con quattro abiti manifesto ciascuno ispirato a opere o correnti artistiche. Qualcosa di simile alle performance portate da Achille Lauro nell’edizione 2021, ricordate? Nulla si crea, nullo di distrugge, tutto si trasforma. Qualcosa a volte si può anche scopiazzare.

Il primo abito è ispirato all’artista Claire Fontaine. “Sentiti libera”, “frutto di una conversazione tra noi, Maria Grazia Chiuri direttrice artistica di Dior, Rachele Regini e Fulvia Carnevale”, come ha spiegato Chiara Ferragni su Instagram. Il ghiaccio si è rotto, il debutto è andato.

Ma parlavamo delle canzoni e della musica: a inaugurare la gara dei campioni del Festival è Anna Oxa. E gusti a parte, può piacere o non piacere, non le si può non riconoscere una performance da diva. A suo modo iconica, comunque la si pensi.

La kermesse canora inanella una dopo l’altra una serie di gradevoli sorprese, possiamo dire che di canzoni oggettivamente (non brutte, piuttosto) non convincenti o fuori luoghi, almeno chi scrive non le ha sentite. E per fortuna non c’è solo la musica di cui parlare: gIANMARIA e il suo look da after 18esimo di Roma nord (me ne perdonino i pariolini, me ne perdoni la mia stessa me di 20 anni fa), Mr. Rain con il delizioso coro di bambini, Ariete leggera ma subito al segno ed Elodie, di dobbiamo continuare sperare che la discografia americana non si accorga altrimenti ce la soffia sotto il naso.

Marco Mengoni, dato fin da subito tra i favoriti, si conferma tra i papabili vincitori. Dolcissimi i Coma Cose, coppia nella vita oltre che sul palco, e poi Ultimo, tanto atteso e anche lui in odore di palma d’oro. Ma questo era prima di ascoltare la canzone, pericolo scampato.

Ma non è Sanremo senza il momento revival, o il momento reunion. O come in questo caso, entrambi. Il medley dei Pooh riscalda Ariston e sala stampa: davvero un grande momento di ricordi ed emozioni, dalla musica della nostra storia all’omaggio a Stefano D’Orazi, in un grande abbraccio che stringe tutto il pubblico.

Ma è proprio quando sembra tutto andare liscio, troppo liscio, che l’atmosfera inizia a scaldarsi e comincia il Festival che non ti aspetti.

Brusii in sala e bocche spalancate per il secondo abito di Chiara Ferragni, “Il vestito senza vergogna”, anche questa creazione della maison Dior e Maria Grazia Chiuri & Co. Un gioco di luci e ricami che ingannano l’occhio e ridipingono sul corpo femminile il corpo stesso, senza alcuna censura. Effetto wow assicurato, ma bisogna dirlo, già visto: al Festival 2021 Madame, all’epoca a Sanremo tra i big in gara, aveva indossato un abito dalla stessa ispirazione.

Ma neanche il monologo-lettera alla piccola Chiara ci prepara psicologicamente al vero momento clou della serata: l’esibizione di Blanco (ancora vincitore in carica) che doveva essere un’occasione di promozione del nuovo album qualunque, diventa subito uno tzunami che si abbatte violento e rabbioso sul palco (e sulla reputazione dell’artista).

Blanco sta cantando il ultimo singolo “L’isola delle rose” ma non si sente in cuffia. Fa segno sugli auricolari, prova a improvvisare ma la cosa non va. Prende il microfono, lo mette in tasca e inizia a prendere a calci la scenografia floreale installata per l’occasione. Per tutto il resto della canzone si assiste, sorpresi e disturbati, alla distruzione di rose, fiori e parte scenografia, con un Blanco del tutto disinvolto in un comportamento che sa di pura violenza. Una scena davvero molto brutta e l’unico che pare non accorgersene sembra essere proprio lui, figuriamoci scusarsene.

E tanto per non farci mancare niente, stacco, blocco pubblicitario, e momento Chiara Ferragni con le portavoce dell’Associazione D.I.R.E. – Donne in Rete contro la violenza.

Ma the show must go on. Altro giro, altri big, altre canzoni. Leo Gassman, Olly, Mara Sattei, I Cugini di Campagna con un pezzo che sembra non partire mai e Gianluca Grignani con un brano bello, intenso e pieno di cuore, ma forse troppo complesso, da capire, da cantare, da Grignani.

E così, tra una diretta Instagram e Gianni Morandi che dà del boomer ad Amadeus, si fa l’una e mezza ed ecco chiudersi la prima serata del Festival di Sanremo 2023, che in questa prima metà di classifica provvisoria vede in prima già predetta posizione Marco Mengoni.

Ma siamo ancora solo all’inizio.

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