Domani ore 18.00: Leonardo in via Margutta e i significati delle sue opere – Presentazione libro prof. Ernesto Solari

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Roma, 2 ottobre ore 18, Hotel ART – L’Associazione Internazionale di Via Margutta
inaugura la stagione delle iniziative culturali con la

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LEONARDO NEOPLATONICO” DEL PROF. ERNESTO SOLARI

Un sorprendente viaggio nel pensiero mistico ed esoterico del grande genio
che prende il via dagli insoliti ritratti realizzati dall’amico Raffaello alla viglia delle celebrazioni del 2020

Roma, 1° ottobre 2019 – La misteriosa Gioconda raffigurerebbe la dama napoletana Isabella D’Aragona e la Quadrella d’Eterna Vernice, che ritrae l’Arcangelo Gabriele e reca la sigla del maestro, sarebbe il primo autoritratto del giovane Leonardo. Nella Dama con l’Ermellino ricorrerebbe la numerologia del Paradiso dantesco mentre nell’«architettura» dell’ Ultima Cena, che sarebbe ambientata intorno al 20 marzo, si celerebbe il mistero della creazione secondo il Vinciano, che affiancava il notevole interesse per la scienza al richiamo altrettanto appassionato per il pensiero mistico ed esoterico.

A confermare il misticismo e la spiritualità del grande artista e scienziato toscano è anche l’amico Raffaello, indiscusso protagonista del Rinascimento «classico», di cui nel 2020 ricorrono i 500 anni dalla morte. Il Sanzio infatti ritrae Leonardo in due insoliti ed eloquenti dipinti, raffigurandolo rispettivamente nei panni di Platone con il Timeo sotto braccio nella celebre “Scuola di Atene” e nella nelle vesti di Re Davide che suona la cetra nella “Disputa del Sacramento”.

Prendono avvio proprio da questi due ritratti le nuove e suggestive tesi dell’ultimo libro dello storico dell’arte ed esperto leonardesco Ernesto Solari, “Leonardo neoplatonico. Gli arcani occultati”, edito da Colibrì in occasione dell’Anno Vinciano.

Il volume sarà presentato domani 2 ottobre presso l’Hotel Art di via Margutta 56 su iniziativa del nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Internazionale di Via Margutta per inaugurare, con un omaggio all’Anno di Leonardo, la stagione delle iniziative culturali promosse ogni anno nella storica strada nel cuore di Roma, divenuta culla degli artisti di tutto il mondo.

Nel libro l’autore propone ai lettori un da Vinci inedito e stupefacente, che non mancherà di stimolare ulteriormente il dibattito mai esaurito intorno a questa grande figura: non più solo genio della scienza e della tecnica ma, soprattutto nell’età matura, artista e pensatore intriso di spiritualità, esoterismo e simbolismo. Secondo la tesi del volume, Leonardo utilizzava le sue conoscenze in questi campi per lasciare nei propri dipinti una traccia apparentemente invisibile e quasi subliminale del suo testamento spirituale.

Grazie a trent’anni di indagini appassionate, ricostruzioni, prove scientifiche e nuove scoperte inedite, Solari svela la formazione neoplatonica del Vinciano e i sorprendenti significati nascosti delle sue opere, rilette sotto la lente di strumenti mai presi in considerazione prima: dalla Kabbala ebraica al Vangelo di Giovanni, dall’interpretazione dei Tarocchi delle corti cinquecentesche alla numerologia del pensiero pitagorico. In questa lunga e complessa esplorazione del lato filosofico e spirituale del fiorentino, Solari è stato incoraggiato da due grandi esperti di Leonardo, Carlo Pedretti e Federico Zeri, ai quali il volume è dedicato.

I PRINCIPALI CONTENUTI DEL VOLUME

Il testamento spirituale di Leonardo. Secondo la tesi innovativa dell’autore, il genio fiorentino e i suoi lavori non possono essere racchiusi in una visione esclusivamente “aristotelica”, tecnica e scientifica. «Inquadrare Leonardo in questa cornice ristretta significherebbe dare un’immagine parziale e falsata di uno dei più importanti talenti della storia dell’uomo», argomenta Solari, secondo il quale la pittura di Leonardo dimostra di essere il frutto della cooperazione tra l’emisfero cerebrale destro, artistico, sfumato, mutevole, intuitivo-spirituale e femminino, e quello sinistro, geometrico, rigido, schematico, razional-materialistico e mascolino. Nel libro l’autore spiega come Leonardo stesso nei suoi dipinti proponesse al giudizio dell’osservatore il suo metodo sacro-artistico-scientifico attraverso la forza del colore e la struttura geometrica invisibile ed esoterica dell’intera composizione pittorica. «L’obiettivo di Leonardo, che considerava la Bibbia come testo storico di esoterismo applicato – spiega Solari – era lasciare un testamento spirituale, una sorta di indottrinamento biblico subliminale in chi si immerge nei modelli geometrici alla base delle sue opere, nella ricorrenza dei numeri, nello sfumato dei contorni, nell’intensità e impenetrabilità dei volti».

La biblioteca del genio e l’indagine sui misteri della creazione. Questo incredibile viaggio nella mente mistica di Leonardo ci porta a conoscere un uomo alla ricerca di risposte ai molti interrogativi legati ai misteri della creazione: un pensatore, oltre che artista e ingegnere, che per questo teneva e consultava, nella sua fornita biblioteca personale, – che non era costituita solo da opere letterarie e scientifiche – oltre al Timeo di Platone, utilizzato quasi come un “breviario”, anche i testi di filosofi, astrologi, teologi e umanisti come Agostino, Alberto Magno, Alcabizio, Ficino, Landino, Pelacani, Sacrobosco, Scoto, Trismegisto e Gioacchino da Fiore.

La data dell’Ultima Cena e altri misteri. Numerose e inattese le interpretazioni e le scoperte che emergono dal volume riguardo opere di fama universale ma anche dipinti meno conosciuti: dalla Gioconda costruita secondo le proporzioni di una chiesa a croce latina (pagg. 86-88), alla Dama con l’Ermellino in cui ricorre la numerologia del Paradiso dantesco (pagg. 67-68) fino all’Ultima Cena, dedicata al mistero della creazione e realizzata secondo gli insegnamenti di Platone, Enoch (personaggio biblico antenato di Noè), e Giovanni Evangelista, in cui la struttura geometrica e il colore riportano a elementi che ricorrono nella Kabbala, nel Vangelo di Giovanni, nella fenomenologia celeste (come la ruota dello zodiaco e la precessione degli equinozi), e che consentirebbero anche di datare la cena di Gesù con gli apostoli entro il giorno 20 marzo (pagg. 95-104).

La Gioconda napoletana e i paesaggi lecchesi. Studiando approfonditamente questi e altri dipinti, Solari si è imbattuto in indizi e prove che svelerebbero anche altri misteri custoditi nell’opera leonardesca, che potrebbero sciogliere interrogativi su cui gli storici dell’arte dibattono da 500 anni: secondo la tesi bene argomentata del libro, infatti, Monna Lisa sarebbe una dama napoletana, Isabella d’Aragona, mentre sullo sfondo della stessa Gioconda e del Cenacolo sarebbero riconoscibili i paesaggi del lecchese: il ritratto della misteriosa protagonista sarebbe stato infatti concepito fra le colonne del Santuario della Rocchetta di Airuno (pag. 89) mentre il campanile dell’Ultima Cena viene identificato dall’autore con quello dell’Abbazia di Piona (pag. 190).

La sigla di Leonardo sulla quadrella d’eterna vernice. Interessante, all’interno del volume, anche lo studio sugli autoritratti di Leonardo, che Solari rinviene nel Musico (il genio del resto si presentò a Milano come musicista) e nell’Uomo Vitruviano (pag. 66), ma anche nell’Adorazione dei Magi (pag. 60) e soprattutto nella quadrella d’eterna vernice raffigurante l’arcangelo Gabriele (pag. 49), uno dei primi lavori del giovane Da Vinci, in cui compare anche la sigla LDV, opera sottoposta a termoluminescenza e periziata dalla stimata grafologa Ivana R. Bonfantino, come riportato nel libro, a cui è seguito un successivo expertise effettuato da Giuliana Gardelli, fra i massimi esperti di ceramica rinascimentale.

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