Domani Prima Nazionale per ROBINSON – il nuovo spettacolo della compagnia MK – dal 7 al 9 febbraio al Teatro Argentina

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    Dal 7 al 9 febbraio al Teatro Argentina di Roma la compagnia MK
    debutta in Prima Nazionale con una nuova creazione coreografica
    ROBINSON, naufrago nell’attraversamento del mondo
    tra danza, immaginazione e poetica del corpo, per indagare i conflitti e
    le angosce del nostro io e reinventare se stesso nell’incontro con l’altro.
    Una corealizzazione mk 2014 e Teatro di Roma
    in collaborazione con Comune di Montalto di Castro e
    Atcl – Associazione teatrale fra i comuni del Lazio con il contributo MiBACT
    Biagio Caravano - ROBINSON- Foto di Luca Trevisani

    Biagio Caravano – ROBINSON- Foto di Luca Trevisani

    Una delle novità più rilevanti che caratterizza la Stagione del Teatro di Roma, è l’apertura della sala del Teatro Argentina ai gruppi di innovazione, direttamente inseriti in abbonamento nel cartellone con spettacoli realizzati in collaborazione con il Teatro di Roma. Una prima mappa della contemporaneità su cui rintracciare i linguaggi che appartengono a diverse generazioni di artisti, provenienti anche da differenti esperienze sceniche. Ed infatti, protagonisti di una prima apertura alla danza sono gli MK che approdano dal 7 al 9 febbraio al Teatro Argentina con il debutto in prima nazionale di ROBINSON, naufrago che attraversa il romanzo d’avventura per far affiorare sul palcoscenico un luogo di incontro, un meticciato di solitudini tra performance, coreografia e ricerca sonora.

    ROBINSON degli MK è un primo segno di fiducia nelle idee e nelle creatività più autentiche allo scopo di metterle in mostra su un prestigioso palcoscenico, luogo dove incontrare esperienze innovative e dove, anche lo spettatore, può esserne protagonista consapevole.
    Nel romanzo di Michel Tournier, Venerdì o il limbo del Pacifico (in cui l’autore rivisita Robinson Crusoe di Daniel Defoe), Robinson si perde nel paesaggio fin quando l’incontro con l’altro lo spinge ad una totale reinvenzione di se stesso. La danza mantiene vivo il momento cruciale dell’incontro, del malinteso, dell’incidente, dove è sempre possibile l’invenzione di un accordo nuovo tra i corpi. Sulla scena Philippe Barbut, Biagio Caravano, Francesco Saverio Cavaliere, Marta Ciappina, Andrea Dionisi, Laura Scarpini, sono coordinati e armonizzati nello spazio dalle coreografie di Michele Di Stefano che ridefinisce il luogo di approdo e di incontro delle differenze per osservare la strategia di sopravvivenza del sé attraverso la rifondazione della propria identità di uomo. Per comprendere lo sgretolamento dei propri limiti, abbandonandosi alla visione di una reinvenzione attraverso l’incontro con l’altro. Immerso nella musica di Lorenzo Bianchi Hoesch e trasformato dall’intervento di Luca Trevisani, lo spazio abitato dal naufrago Robinson diventa lo spazio che nasce quando si decide di uscire da se stessi per abitare il mondo.
    «Robinson parte all’avventura come turista definitivo e archetipo dell’occidente colonizzatore, ma è soprattutto la sua inquietudine che lo fa naufragare in un paesaggio senza umani – racconta Michele Di Stefano (co-fondatore della compagnia di danza insieme a Biagio Caravano) – La sua strategia di sopravvivenza si predispone allo sgretolamento dei propri limiti e progetti, causato dalla mancanza di quel termine di paragone che fonda e giustifica ogni figura: un’altra figura, chiunque, un non-io. La sua vera reinvenzione avviene attraverso l’incontro con l’altro da sé. Essere corpo solo in quanto vicino, di fronte, accanto ad un altro corpo. Il nostro Robinson scavalca dunque la progettualità amministratrice conferitagli da Defoe ed entra contraddittoriamente nella zona di metamorfosi dell’individuo di fronte alla possibilità dell’innocenza originaria, come accade nel romanzo di Michel Tournier, Venerdì o il limbo del Pacifico, punto di partenza testuale di questa indagine».
    Tra le produzioni più recenti degli mk le Instruction series, Il giro del mondo in 80 giorni (con ospiti della William Forsythe Company) e Grand Tour, indagini coreografiche in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell’esotico. Successivamente viene creato Impressions d’Afrique, presentato nel 2013 al Museo Nazionale Etnografico Pigorini di Roma, alla BiennaleDanza di Venezia e al festival Short Theatre. Nel 2014 debutta Robinson, una produzione del Teatro di Roma ospitata in febbraio al Teatro Argentina in collaborazione con Luca Trevisani, su musiche di Lorenzo Bianchi Hoesch. Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di progetti sperimentali, tra i quali Clima (in collaborazione con Teatro di Roma e Santarcangelo dei Teatri – performance realizzata con la partecipazione del pubblico), le Accademie Eventuali a Bologna con Margherita Morgantin in collaborazione con Xing, gli ambienti coreografici creati per l’Accademia Nazionale di Danza, il progetto Invenzioni per la BiennaleDanza 2013 e la cura dei cicli di performance AngeloMai Italia Tropici. Michele Di Stefano è invitato alla BiennaleDanza 2014 con diversi progetti inediti.  Nel 2012 esce per i tipi di Quodlibet, Agenti autonomi e sistemi multiagente, di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin, un testo di istruzioni coreografiche e report meteorologici. Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBACT.
    Robinson
    7 I 9  febbraio .14 Teatro Argentina
    di Mk
    coreografia Michele Di Stefano
    con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Francesco Saverio Cavaliere, Marta Ciappina, Andrea Dionisi, Laura Scarpini
    coreografia Michele Di Stefano
    musica Lorenzo Bianchi Hoesch
    set Luca Trevisani
    disegno Luci Roberto Cafaggini

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