Gatti e topi nella letteratura e nell’arte al Museo di Roma in trastevere

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    Dal genio di Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, prende il nome l’esposizione ospitata dall’8 aprile al 5 giugno al Museo di Roma in Trastevere dedicata al gatto e al topo che – misterioso e affascinante l’uno, inquietante e controverso l’altro – hanno ispirato scrittori, musicisti, illustratori, poeti, artisti, autori di film e cartoons. L’esposizione, a cura di Giovanna Alatri e Donata Tchou, è prodotta dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale. La mostra «Uscite, Uscite o Sorci – Disse Un Micio…» Gatti e Topi nella letteratura e nell’arte nasce dal rinnovato interesse riscontrato nei confronti dei due animali in ambito artistico e letterario. Divisa in più sezioni, raccoglie materiali d’epoca e attuali, originali e d’autore: quadri, disegni, sculture, oggetti d’arredo e decoro, libri, giornalini, riviste, fumetti, collezioni tematiche. Alcuni supporti esplicativi accompagnano il pubblico lungo il percorso espositivo, fornendo dati e notizie sulle opere e sugli autori che per questi due animali hanno speso fantasia, arte e talento, mentre nella saletta multimediale del museo saranno proiettati filmati d’epoca e cartoni animati con i due animali come protagonisti. E non poteva non essere Trilussa una figura centrale in questa mostra, sia per il luogo sia per le opere del poeta romanesco già presenti nel Museo di Roma in Trastevere. Dalla sua ironica fantasia nacquero il gatto socialista, il topo di campagna e di città, figure che meglio di tanti saggi ci consegnano il senso di quel tempo con una satira feroce quanto aggraziata. Nella mostra inoltre sono presenti opere di altri straordinari artisti come Duilio Cambellotti e Toti Scialoja, che verso il gatto e il topo hanno avuto una particolare attenzione. Cambellotti, poliedrico ed inesauribile talento che fu scultore, decoratore, illustratore e non solo e che ha più volte scelto come soggetti delle sue opere i gatti; Scialoja, pittore, poeta, illustratore, di cui si ricorda il famoso «Amato topino caro», con i suoi disegni e i non sense è riuscito a rendere questi poco apprezzati animali, simpatici, spiritosi, teneri, come accade solo nella letteratura per l’infanzia. ono inoltre esposte alcune opere di Elica Balla, Nino Bertoletti, Renato Brozzi, Piero Fornasetti, Virgilio Retrosi, Mario Sironi ed altri artisti contemporanei come Alessandra Giovannoni, Laura Marcucci Cambellotti, Elisa Montessori, Leonardo Ortolani, Filippo Sassoli, Andrea Tudini. La mostra esalta anche le immagini per la letteratura d’infanzia, con la presentazione di illustrazioni del secolo scorso, per poi aprirsi su diversi temi. La creatività che questi animali ispirano e hanno ispirato, infatti, travalica il regno dell’immaginario infantile con esempi e opere d’arte e letteratura rivolte agli adulti, dalle scenografie di Vittorio Grassi per la messa in scena di «Il gatto con gli stivali» al Teatro dei Piccoli di Vittorio Podrecca e dall’immaginario poetico dello «Chat Noir» all’evoluzione plastica degli oggetti ammiccanti il design, come il moderno e ormai familiare «mouse», accennando alla musica che celebra gatti e topi. Il catalogo, pubblicato da Palombi Editori, curato da Giovanna Alatri, Emma Ansovini e Lorenzo Cantatore, racconta il percorso della mostra attraverso testi di esperti d’arte, letteratura, pedagogia e design.

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