Grotte Pastena e Collepardo, weekend in musica

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Roma – Con un week-end in musica, sabato 20 e domenica 21 luglio, prende il via una nuova fase per le Grotte di Pastena e Collepardo, in provincia di Frosinone. Infatti, in seguito a un accordo sottoscritto lo scorso 18 giugno con il Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, e i comuni di Pastena e di Collepardo, la Regione Lazio si e’ impegnata nelle attivita’ di conservazione e valorizzazione dei siti e ne ha affidato la gestione alla sua societa’ partecipata LAZIOcrea Spa. L’accordo siglato prevede appositi finanziamenti annuali (180 mila euro per il 2019 e 360 mila euro dal 2020 al 2039) e un contributo di 500 mila euro per portare a termine la liquidazione del vecchio consorzio, che dovra’ concludersi entro il 2020. Nella nuova gestione sara’ rivolta particolare attenzione alle attivita’ di tutela e a quelle di promozione turistica di due importanti siti speleologici, mettendo a frutto l’esperienza maturata in questi anni in altri luoghi di proprieta’ regionale, come il Castello di S. Severa, il WeGil a Roma e il Palazzo Doria Pamphilj di San Martino al Cimino, e contribuendo cosi’ a creare un sistema di siti d’eccellenza per la fruizione e valorizzazione sostenibile del patrimonio laziale.

“Possiamo essere certi- dichiara il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti- che questo fortissimo impegno della Regione non soltanto giovera’ ai siti speleologici, ma contribuira’ anche allo sviluppo economico e turistico del territorio. Infatti, il programma di valorizzazione approvato prevede, tra le altre cose, lo sviluppo di azioni sinergiche tra i siti delle Grotte di Pastena e Collepardo e altri attrattori ambientali e culturali delle due zone, come, ad esempio, il Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, il Museo della civilta’ contadina e dell’ulivo e la Casa Manfredi (abitazione paterna dell’attore Nino Manfredi) a Pastena, il Museo naturalistico e della tradizione erboristica, l’Orto Sylvatico e il Pozzo d’Antullo a Collepardo”. La nuova gestione sara’ inaugurata il 20 e il 21 luglio con due eventi, a cura di ATCL, che rientrano nel programma di “Tra Musica&Magia”, il secondo week-end tematico dell’Estate delle Meraviglie della Regione Lazio. Sabato 20 luglio dalle 17.30 le Grotte di Pastena ospiteranno Alla Magia l’incanto delle note, esibizione del sassofonista Stefano Di Battista all’interno delle grotte. Dopo il percorso, il pubblico, insieme ai tecnici della Regione Lazio, potra’ partecipare alla registrazione degli ultrasuoni per il riconoscimento dei pipistrelli, i veri padroni di casa delle grotte, e vivere cosi’ un’esperienza di citizen science.

Domenica 21 luglio dalle 19, invece, il Pozzo D’Antullo presso il comune di Collepardo ospitera’ I Fattacci in concerto accompagnati dall’animazione di Warner Circus. Il duo musicale ripropone brani tratti prevalentemente dal classico repertorio romano e napoletano mentre l’artista Warner Circus, ispirato alle eleganti atmosfere dell’art noveau, presenta uno spettacolo che coniuga virtuosismo e sorriso, leggerezza e dinamica. L’evento si svolgera’ nei pressi dell’immensa dolina, una vera e propria meraviglia della natura, formatasi dallo sprofondamento della volta di una ampia cavita’ carsica, parte integrante del geosito. L’obiettivo di questi eventi e del successivo lavoro di promozione e valorizzazione e’ coniugare il turismo, la natura e la cultura. Infatti, oltre ad essere un importante geosito in cui e’ possibile osservare incredibili fenomeni carsici, le due grotte sono anche zone di tutela delle specie protette anche a livello europeo, come i pipistrelli. La visita nelle grotte sara’ quindi anche un’occasione per imparare a conoscere e rispettare il multiforme e meraviglioso patrimonio naturale del Lazio. GROTTE DI PASTENA Queste splendide grotte nel Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi sono quasi interamente percorribili, a eccezione di un tratto riservato agli speleologi. L’ingresso attuale, alto 20 metri e largo 12, e’ stato utilizzato nel corso del tempo come riparo dagli uomini primitivi, dai briganti e, piu’ di recente, dalle persone in fuga durante il secondo conflitto mondiale. Aperte al pubblico gia’ dal 1927, sono considerate tra i piu’ importanti complessi speleologici italiani. Presentano sale maestose, stalattiti, stalagmiti e colonne dalle forme singolari, laghetti e cascate che rendono la loro visita un’esperienza davvero suggestiva.

Le Grotte di Collepardo, visitate anche dalla Regina d’Italia Margherita di Savoia nel 1904, affascinano grazie alle maestose volte ricche di stalattiti multiformi che si congiungono alle stalagmiti in un lentissimo processo ancora attivo, creando uno spettacolo dal fascino ineguagliabile. Per la singolarita’ delle forme, che riecheggiano figure umane e animali, furono denominate “Grotte dei Bambocci”. Questo nome, dopo la storica visita della prima regina d’Italia, fu poi sostituito, nel 1904, in “Grotte Regina Margherita”. All’interno delle grotte sono stati rinvenuti numerosi reperti umani, ceramici e faunistici risalenti all’eta’ del bronzo, circa 3.500 anni fa. POZZO D’ANTULLO A circa 1 km dall’abitato di Collepardo, alle pendici dei monti La Monna e Rotonaria, nel complesso degli Ernici, si trova una grandiosa voragine di origine carsica creatasi a seguito dello sprofondamento della volta di una grotta, denominata in seguito Pozzo d’Antullo. Le pareti a strapiombo presentano numerose stalattiti interessate ancora da stillicidio, alcune delle quali sono curve, modellate probabilmente dal vento proveniente dai cunicoli laterali, che modifica la deposizione dei cristalli di calcare. Il fondo e’ coperto da una ricca e lussureggiante vegetazione, con alberi alti fino a 20 metri. La sua circonferenza infatti e’ di circa 300 metri per una profondita’ di 60. Con molta probabilita’ il fondo del Pozzo d’Antullo e’ collegato alle Grotte di Collepardo attraverso un sistema di cunicoli sotterranei. Sembra che anticamente il Pozzo fosse adibito al pascolo delle pecore che vi venivano calate con una fune lungo le pareti verticali all’inizio della primavera e lasciate poi incustodite fino al principio dell’inverno. Pur essendo di origine carsica, non presenta le caratteristiche tipiche di una grotta. Rappresenta comunque una singolarita’ ambientale, sia per la sua particolare genesi sia per la presenza di una ricca vegetazione che si e’ sviluppata sul fondo, meritevole quindi di tutela.

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