Il 5 maggio a Roma “L’Aquila tre anni dopo, per non dimenticare” al Centro GP2

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    Sabato 5 maggio a partire dalle ore 18 si terrà a Roma l’incontro ‘L’Aquila tre anni dopo, per non dimenticare’ presso il Centro Giovanile Giovanni Paolo II al Vicolo del Grottino 3/B (traversa via del Corso) .
    Per l’occasione uscirà il terzo prequel al Settimo Incarico ‘Mauro a L’Aquila, tre anni dopo’

    Moderano gli scrittori-giornalisti Diletta Nicastro e Alessandro Aquilio.
    Per l’occasione la Nicastro lancerà l’attesissimo terzo prequel al Settimo Incarico ‘Mauro a L’Aquila, tre anni dopo’, che fa seguito a ‘Il ritorno di Mary Crawford’ e ‘Le ombre di Milos Olowski’.

    L’aquilano Aquilio parlerà del suo ‘Ventitre Secondi. L’Aquila 06/04/2009 – Una storia’, romanzo autobiografico sugli avvenimenti di quel giorno e di quelli successivi.

    Testimonianze e approfondimenti su quello che è accaduto e sta ancora accadendo.

    Sul patrimonio artistico e culturale di una delle città più belle d’Italia.

    La storia della Perdonanza Celestiniana, che sta preparando la candidatura per entrare nel Patrimonio Immateriale dell’Unesco.

    Il racconto ‘Mauro a L’Aquila, tre anni dopo’ è ancora dalla trama top secret. Al momento è stato rivelato unicamente che è incentrato proprio sulla Perdonanza Celestiniana e sull’arrivo di Mauro nel capoluogo abruzzese a tre anni dal sisma. Inizierà a svelarsi anche quello che è accaduto al giovane Ispettore dopo la missione in Irlanda del Nord e come Mr. Collins inizi nuovamente a fidarsi di lui.

    “Quella notte di aprile di tre anni fa è scolpita nella mia memoria. Il terremoto svegliò me, che mi trovavo a Roma. L’inseguimento delle notizie, per scoprire, per sapere. Poi infine la risposta. L’Aquila. L’Abruzzo. La paura. L’attesa. Il dolore”, racconta Diletta Nicastro. “La scorsa estate, quando ho incontrato Aquilio durante una mia presentazione, è nata l’idea di far incontrare i miei personaggi con il suo ’23 secondi’ e così è sorto ‘Mauro a L’Aquila, tre anni dopo’ e questo incontro-dibattito per non dimenticare mai quello che è successo. Perché oggi, come allora, siamo tutti abruzzesi”.

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