Il nuovo libro di Fabrizio Borni

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    Oltre l’arcobaleno: non puoi smettere di essere quello che sei

    Ci troviamo nel mondo frenetico e talvolta allucinato di Marcello alle prese con una vita in salita, un mondo che non si riesce a sentire come del tutto impossibile, almeno a partire dalle descrizioni ambientali esterne di Roma ad esempio ma soprattutto di Santo Domingo e New York; dai singoli interni, con particolare attenzione ad orologi ed orari (fondamentali all’intreccio); dai mezzi di trasporto e degli sfondi della città, che sono descritti con cura e con una precisa attenzione emotiva, tesa a far scattare quella sospensione dell’incredulità da parte del lettore che può così trovarsi pienamente immerso nell’atmosfera del reale visto dagli occhi di Marcello. Tutto si gioca, nelle ambientazioni di Borni, sulla contrapposizione esterno-interno, passato e presente con sguardo talvolta ottimistico e talvolta angosciato al futuro, tra l’interiorità nostalgica e profonda come l’abisso di Marcello e l’apparente sufficienza e superficialità di chi gli sta intorno nel mare di squali in cui lavora. Molte scene di interni, dal prologo che vede Marcello ormai prossimo alla morte, si svolgono infatti in antri ovattati, essenziali, dai toni facilmente immaginabili dal lettore, che rendono i protagonisti riflessivi, li accompagnano a disperdersi nel ricordo, a sentirsi “incollati” nel loro presente e li spingono all’autoanalisi, alle massime propaggini del loro essere. Al contrario, molti esterni, soprattutto nella seconda parte portano un’atmosfera liberatoria e conclusiva. Bellissime alcune descrizioni “atmosferiche e cittadine”, senza autocompiacimento, come l’atmosfera natalizia di Roma percepibile dalla finestra di una stanza d’ospedale, a Central Park dove Marcello incontra Silvia che paiono catapultare il lettore che ha esperito viaggi in tali città, davanti agli stessi paesaggi vissuti dal protagonista, senza tuttavia trasformarsi in cartoline. Si nota una grande abilità nello scavare in profondità lo spirito, le emozioni che muovono i personaggi, le giustificazioni, i piccoli screzi che si creano tra amici e amanti, ma soprattutto l’autore offre una grande lezione di vita insegnandoci a non vedere soltanto con i nostri occhi e a credere che non tutto finisca sempre e solo con la parola fine.

    “Sul punto di morire Marcello Terzi ripercorre i suoi ultimi 25 anni di vita, tra successi e insuccessi, tradimenti e bugie, lavori precari e duraturi, povertà e ricchezza. Sempre alla ricerca di nuove esperienze, Marcello vive la sua vita in una continua alternanza di vicende e stati d’animo che potrebbero apparire addirittura incomprensibili e rendere a volte anche antipatico ed arrogante egli stesso al suo lettore. Il protagonista è perennemente alla ricerca di scoprire il suo personale senso della vita; questo lo porta ad avventurarsi in storie diverse e pericolose, passando anche attraverso l’illegalità. Viaggi, donne, alcol e gioco d’azzardo, sino a scoprire una grande passione per la musica che gli farà vivere un’ultima straordinaria esperienza, sulle strade di New York, fatta di incontri e nuovi sogni tra cui il più importante, quello di far conoscere i suoi due figli, prima di morire, avuti da donne diverse”.

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    Fabrizio Pacifici – Fonte www.eventiroma.com

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