Intervista esclusiva a Julian Borghesan

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    Intervista esclusiva, del sito Eventiroma.com a cura di Barbara Braghin, a Julian Borghesan, presentatore televisivo di grandi eventi e conduttore radiofonico di Radio Uno.

    1 – Poliedrico artista… da sempre? O da bambino eri timido e dopo è saltata fuori questa parte di te?

    Devo dire che sono sempre stato piuttosto eclettico, da buon gemelli! Quando ero piccolo , in occasione di una selezione dello Zecchino d’Oro in una piazza nel Nord Italia, sono scappato dai miei genitori dirigendomi sul palco della manifestazione perche’ volevo cantare (avevo 4 anni!). Arrivo dalla scuola dell’animazione nei villaggi, esperienza che ti forma e ti permette di tirare fuori il piccolo o grande talento che hai dentro, confrontandoti quotidianamente con il pubblico.

    2 – Raccontaci i primi momenti di Rai Sat Ragazzi nel 2000…

    E’ il mio primo contratto firmato in Rai, appena arrivato a Roma. Mi sentivo come Pippo Baudo, nel guardare quel pezzo di carta intestato con il logo dell’azienda radiotelevisiva italiana, mi dicevo felice ….il primo contratto da conduttore!!! A Rai Sat Ragazzi ho trovato una bella squadra e insieme abbiamo creato molti speciali legati alle produzioni televisive delle principali reti e al mondo della musica, spiegando ai bambini come “gira” la macchina dello show biz.

    3 – Oggi, a distanza di 12 anni come li vedi i ragazzi?

    Sicuramente i bambini che seguivano Rai Sat Ragazzi , oggi sono cresciuti ed hanno altri interessi. Quei bambini erano incredibili, con le loro lettere in redazione ti facevano la pulce su qualsiasi cosa detta fuori posto. Per chi vuole fare televisione, la palestra piu’ difficile ed efficace e’ sicuramente la televisione dei ragazzi. La stessa attenzione, gli adulti che guardano la TV generalista, non ce l’hanno. I ragazzi di oggi sono meravigliosi, rispetto a noi che alla loro età eravamo belli “rincoglioniti” e mammoni. Sono svegli, al pari passo con i tempi (vedi ad esempio il loro rapporto con la tecnologia) ed autonomi in tutto e per tutto.

    4 – “Cantagiro” con Stefania Orlando e ”Un mondo di Natale” con Barbara Chiappini. Come ti sei trovato a lavorare con queste due donne così diverse…

    Anche qui devo dire che hai centrato l’obiettivo, con due appuntamenti che segnano il mio esordio su Rai2 nel 2005. Il “Cantagiro” e’ stata l’ultima edizione andata in onda in Rai. Con Stefania mi sono divertito molto, lei e’ una donna solare che oltre ad essere conduttrice e’ anche una brava cantante e quindi e’ stata la persona giusta sul palco giusto! Con Barbara Chiappini abbiamo lavorato insieme in un paio di programmi Rai. Non e’ una prima donna e la cosa che positivamente mi ha colpito e’ il grande affetto che il pubblico ha nei suoi confronti.

    5 – Radio2, cosa ti ha insegnato e ricordi con piacere?

    A Radio2 ho lavorato per 4 anni, conducendo prevalentemente programmi musicali come l’Hit Parade Estate e I Concerti di Radio2. Ho conosciuto per la prima volta l’ambiente della radiofonia targato Mamma Rai, molto differente come tempi e modi rispetto ai network nazionali privati dai quali provenivo. Come si dice in questi casi: basta prendere la mira e poi vai liscio! Ho conosciuto tante belle persone con le quali ho ancora un ottimo rapporto, come Federica Gentile (conduttrice con Michela Andreozzi del programma “Brave ragazze”), ho ritrovato il mio amico Giacomo “Ciccio” Valenti che non vedevo dai tempi milanesi, ho respirato nei corridoi della radio, il successo di W Radio2 con Fiorello e Marco Baldini e poi con il dj Paoletto Castro abbiamo costruito il programma Due Di Notte, come due sarti all’opera prima della grande sfilata.

    6 – Oggi come vedi il mondo dello spettacolo rispetto al tuo esordio…

    E’ cambiato quasi tutto. Non esiste la meritocrazia e questo ha ridotto smisuratamente le possibilità ai veri talenti. L’ambiente e’ stato inquinato da personaggi senza arte e ne parte che si fanno chiamare artisti, ma dell’artista hanno poco e niente. Il mondo dei reality ha rovinato la televisione e dove non sono arrivati i reality, ci ha pensato l’ignoranza di una certa categoria di finti manager televisivi.

    7 – Se non lavoravi in radio, cosa avresti fatto nella vita?

    Bar in spiaggia ai caraibi?! Magari! Diciamo che sono da sempre innamorato del mondo della comunicazione e sicuramente avrei proseguito una delle strade che ho percorso per anni quando vivevo a Milano, nel mondo della comunicazione integrata e dei grandi eventi aziendali.

    8 – Se tu fossi nato in un altro momento storico, quale sceglieresti?

    Sono nato nel 1968, praticamente alla fine dei gloriosi anni 60. Senza andare troppo indietro nel tempo, mi sarebbe piaciuto nascere un ventennio prima, per essere un ventenne che con la sua radiolina portatile a batterie, avrebbe potuto ascoltare i grandi artisti che hanno fatto la storia della musica , dai Beatles a Jimy Hendrix. Oppure pensate alla bellezza di guidare una Giulietta Spider ed andare alla Bussola di Focette in Versilia, per ascoltare la grande Mina!

    9 – Hai un mito? Chi è?

    In questo periodo ha fatto molto parlare la scelta festivaliera di Adriano Celentano. Non voglio discutere l’uomo che esprime le sue idee, giuste o sbagliate che siano, ma l’artista che proprio per essere “un pò artista e un pò no” ha sempre catalizzato l’attenzione su se stesso, dimostrando che la personalità e il talento, messi insieme, portano ad un successo destinato a durare per sempre.

    10 – Che nei pensi dell’era digitale?

    Innovazione significa progresso, dovrebbe quindi portare cambiamenti positivi che migliorano la qualità di vita dell’uomo. La tecnologia e’ ormai parte integrante della nostra quotidianità: cellulari, computer, ipad, videogames. Tutto intorno a noi si sta trasformando, i social network ci hanno prospettato un mondo virtuale che se non stiamo attenti ci assorbe completamente, dati negativi arrivano da ogni parte del mondo, persone che non escono da casa per restare collegati, cliniche per disintossicarsi da internet. L’era digitale sta prendendo il sopravvento, quando invece l’uomo non dovrebbe essere soggiogato dalle macchine. Per quanto riguarda la musica invece, l’avvento del cd e’ stato bello per il primo periodo, come tutte le novità. Ora sentiamo nuovamente la mancanza del caro e vecchio vinile, sentiamo la mancanza dello scricchiolio della puntina che girava nel solco del disco, quel “rumore” che ci faceva entrare nel mood giusto dell’ascolto.

    11 – Sei romantico?

    Se per romantico intendi uno che canta la serenata sotto al balcone della fidanzata…direi di no. Credo nell’amore e lo vivo con tutto me stesso. Mia moglie e’ una “romanticona”, io sto imparando! Non credo a tutti quelli che scrivono canzoni d’amore, molti sono un po’ come quelli che scrivono gli oroscopi, sanno dove colpire. Artisti che cantano l’amore ce ne sono molti, quelli autentici sono davvero pochi.

    12 – Radio1… Informazione e musica… oggi sei qui, quale sarà la tua prossima avventura?

    Da due anni co-conduco il programma Start di Rai Radio1 , un quotidiano che mi sta dando molte soddisfazioni professionali. Sono sempre stato uno che ama le sfide, altrimenti mi annoio. La curiosità e la voglia di intraprendere nuove strade mi ha portato a lavorare in diversi ambiti professionali dello spettacolo, sia davanti che dietro le quinte. La radio e’ uno dei grandi amori della mia vita e penso proprio di non abbandonarla mai, perche’ e’ la palestra migliore per chi come me vive di comunicazione. Tra i prossimi impegni ci sono la conduzione del tour Canevel Music Lab, in partenza da Palermo il 21 febbraio, un percorso fatto per sostenere “la musica di gusto”; un film che inizia il 24 febbraio, nel quale ni hanno scelto per una parte; la scrittura del mio primo libro, un saggio sul quale ho già messo la penna.

    13 – La vita si sta allungando di molto. Chi sarà e cosa farà Julian Borghesan quando avrà 100 anni?

    Se non sarà orizzontale (ndr. Facciamo le corna sulla fiducia!) e non sarà rinco…o, potrebbe magari fare il bisnonno e raccontare ai “nipotini cibernauti” che una volta c’era la televisione e un mezzo meraviglioso che si chiamava radio. Esistevano i cantanti in carne ed ossa e le macchine andavano a benzina.

    14 – Un sogno nel cassetto…

    Condurre un programma televisivo, un contenitore di intrattenimento e musica, fatto con le famiglie e i bambini.

    Grazie a Julian Borghesan, con un grande in bocca al lupo per tutto ciò che desidera.

    Fabrizio Pacifici – Fonte www.eventiroma.com

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