L’Olimpico è già in festa, in sintonia con Jova che non si ferma un attimo sul palco enorme e asimmetrico fatto apposta per entrare nel cuore del pubblico e ribaltare tutti gli stereotipi del concerto pop. In scaletta sfilano quattro dei brani più belli dell’ultimo album: ‘La porta è aperta’, ‘Amami’, ‘L’elemento umano’ e ‘La notte dei desideri’. Poi un’incursione nell’album precedente per ‘Mezzogiornò. Non passa mezz’ora che Lorenzo cambia completamente registro e propone un set al pianoforte con tre dei suoi pezzi più amati e romantici: ‘Le tasche piene di sassì, ‘Come musica’ e ‘A te’. Arriva la title track ‘Ora’ e i 15 mila dell’Olimpico si uniscono in coro come nella successiva ‘Tutto l’amore che ho’. E poi ancora il pubblico può scatenarsi insieme a Lorenzo in un medley di ‘Io danzo’, ‘Tanto’ e ‘Positivo’. Nelle due ore e mezze di energia e libertà c’è spazio anche per ‘Battiti di ali di farfalla’, ‘L’ombelico del mondo’, ‘Mi fido di tè e per un nuovo set acustico. E in un’altalena di ritmi e sonorità arrivano anche ‘Fangò, ‘Quando sarò vecchio’, ‘Ragazzo fortunato’, la scatenata ‘Il più grande spettacolo dopo il Big Bang’ e ‘Baciami ancora’. Il gran finale è per la gioiosa ‘La bella vità, realizzata da Lorenzo insieme a due artisti del Mali, Amadou e Mariam. Alla costruzione di questo action movie musicale ha lavorato con Lorenzo per sei mesi un team di musicisti, videoartisti e ingegneri di scena per tradurre dal vivo l’energia di ‘Orà. Una quantità di tecnologia che non appare però mai fuori luogo, perchè inserita fino in fondo in un progetto ben chiaro. E molto godibile.